(KIKA) - ROMA - Kasia Smutniak porta alla 18esima edizione della Festa del cinema di Roma il documentario Mur.
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Per il suo esordio alla regia, Kasia Smutniak si reca nella zona rossa proibita della Polonia per fare luce sulle politiche di confine del suo Paese e sulla crisi dei rifugiati nell'UE. Da bambina, l’attrice giocava sotto la finestra della nonna, affacciata sulle mura di quello che mezzo secolo prima era il ghetto ebraico di ?ód?.
L’autrice ha sempre mantenuto uno stretto legame con il suo luogo di nascita, dove oggi è tornata, con un’attrezzatura tecnica leggera e l’aiuto di attivisti locali, per filmare un altro muro: quello al confine con la Bielorussia, la barricata d'acciaio di 186 chilometri, costruita per respingere i migranti che tentano di entrare nell'UE in cerca di rifugio.
Mur sfrutta il ritmo di un thriller per documentare ed informare su muri insormontabili costruiti per dividere gli esseri umani. Un’ indagine coraggiosa sull'ipocrisia dell'Europa moderna.