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Milano - sabato, 24 Febbraio 2018
Rudy Zerbi: "Così ho scoperto che Mengacci era mio papà"
Il conduttore e discografico rivela aneddoti e si commuove a Verissimo.
Rudy Zerbi - Roma - 17-05-2017 - Rudy Zerbi:

(KIKA) - MILANO - Rudy Zerbi ha snocciolato aneddoti sul suo passato durante l'ultima puntata dello show condotto da Silvia Toffanin Verissimo.

Ricordi e momenti di commozione per il discografico e conduttore televisivo, che è passato dalla rivelazione avuta quando ha scoperto che Davide Mengacci era suo padre, passando per il dolore provato quando la moglie ha rischiato di morire insieme al bambino che portava in grembo e fino ad arrivare alla gratitudine provata per Maria De Filippi.

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In primis, Zerbi ha raccontato di quando ha scoperto che Mengacci era il suo padre biologico: "L'ho scoperto vedendo la tv. Mia mamma aveva appena scoperto di avere un brutto male e non voleva lasciarmi senza che io sapessi un pezzetto della mia vita e del perché io avessi questa passione per l’arte. Ho imparato che i figli sono di chi li cresce. Per questo mio papà è Giorgio. Ho imparato nella vita che è sempre sbagliato giudicare, prima è più importante capire. Ho cercato di razionalizzare questo perdono, ma ho passato momenti di grande rabbia. Avrei voluto tanto crescere e condividere delle cose con lui. Comunque ora abbiamo recuperato il tempo perduto".

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La voce di Radio Deejay ha poi ringraziato Maria De Filippi: "Mi ha veramente salvato la vita. Ero in un momento di grande difficoltà perché avevo chiuso il mio contratto con una casa discografica e avevo già tre figli. Con la sua proposta mi ha dato la possibilità di poter continuare a vivere grazie alla mia passione per la musica e a mantenere la mia famiglia".

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Zerbi ha concluso l'intervista raccontando anche di un momento drammatico vissuto in famiglia: "Al settimo mese di gravidanza, Maria ha avuto un distacco totale della placenta mentre era a casa da sola. Io ero in studio, con il telefono staccato. Gli assistenti hanno cominciato a farmi cenno di uscire, ma io dicevo: un attimo, abbiamo quasi finito. È dovuto venire il produttore a prendermi per un braccio. L’hanno fatto nascere in corridoio ma, una volta nato, aveva bisogno di cure speciali e solo pochi ospedali a Roma hanno le incubatrici per i prematuri gravi, e quel giorno erano tutte piene. Così ci hanno mandati al Casilino, un ospedale di periferia".

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Video di Unomattina / Rai Uno

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