(KIKA) - LONDRA - Agli scolari londinesi, come del resto a molti altri nel resto del mondo, le materie scientifiche, che nel Regno Unito si compattano sotto l'acronimo STEM (Scienza, Tecnlogia, Ingegneria e Matematica) non piacciono particolarmente, anzi, potremmo dire che sono spesso indigeste.
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Per fargliele digerire ed eventualmente anche farli appassionare, la St. Helen Primary School di Canning Town, a Londra, ha ideato un curioso e... goloso esperimento da proporre in mensa, all'ora di pranzo, un esperimento che unisce alimentazione e tecnologia, condite da originalità e divertimento.
Basandosi su un sondaggio condotto su un campione di studenti dagli 11 ai 16 anni, secondo il quale per un quinto degli intervistati nel giro di 3-4 anni in ogni casa ci sarà una stampante 3D e per due terzi questo risultato si raggiungerà in 10 anni, gli insegnanti e gli scienziati hanno colto il desiderio degli studenti di interfacciarsi con la tecnologia anche fuori da aule e laboratori scolastici per poterla apprezzare di più e hanno proposto loro... del cibo stampato in 3D!
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Il menu prevede: Lucertola di hummus e guacamole, Fish & Chips geometrico con contorno di fagioli, Spirale di zucca alla Fibonacci, Broccoli Spaziali e persino il dessert, il Pi greco del giorno, a base di yogurt e frutta.
Belli da vedere senz'altro, ma saranno anche buoni? E soprattutto, riusciranno a rendere la scienza meno indigesta?