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Milano - sabato, 13 Aprile 2013
"Un pozzo per Andrea": Elisabetta costruisce 24 pozzi in Africa
In memoria del figlio morto,porterà l'acqua sulla linea di confine tra Etiopia ed Eritrea.
Elisabetta Cipolloni - Milano - 18-07-2011 -

(KIKA) - PESCHIERA BORROMEO - SERVIZIO - "In questi anni ho imparato una cosa: il male lo puoi fermare, il bene no. Quello si propaga all'infinito". Con queste parole Elisabetta Cipolloni ha introdotto il suo racconto di come, dopo la perdita del figlio, ha trovato il modo di farlo continuare a vivere portando avanti il suo sogno più grande: donare l'acqua al Sud del mondo

Da quando ha perso il figlio, Elisabetta ha raccolto fondi per realizzare pozzi in Etiopia con l'aiuto del Volontariato internazionale per lo sviluppo (Vis). Ad oggi ha costruito ventiquattro pozzi e il suo prossimo obiettivo è farne uno sulla linea di confine tra Etiopia ed Eritrea, che dopo tante guerre hanno raggiunto la pace. 

Andrea è morto a quindici anni in un incidente stradale il 29 gennaio del 2011: "Voleva diventare un medico. Il suo sogno era permettere a tutti i Paesi poveri di avere l'acqua. Una volta - ha raccontato Elisabetta - durante un viaggio in Egitto e in Tunisia ha visto alcuni bambini bere acqua sporca da un pozzo di quattro metri. Quella scena gli è rimasta impressa al punto da diventare un chiodo fisso. Dopo la sua morte ho trovato alcuni disegni che aveva fatto a 9 - 10 anni. Uno raffigurava Babbo Natale che dava la Coca Cola a un bambino e sotto aveva scritto: ho sete. Attorno al tema dell'acqua c'erano tanti altri disegni. Voleva fare un pozzo".

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