Televisione
Los Angeles - giovedì, 11 Gennaio 2018
Versace, Ryan Murphy risponde alle accuse della famiglia
A distanza di nemmeno 24 ore parla il creatore della serie che racconta l'omicidio Versace
Gianni Versace - New York - 01-09-1996 - Versace, Ryan Murphy risponde alle accuse della famiglia

(KIKA) - LOS ANGELES - A distanza di nemmeno 24 ore dalle accuse mosse dalla famiglia Versace alla serie tv American Crime Story: The Assassination of Gianni Versace, parla Ryan Murphy, il creatore dello show, che non ha digerito il tentativo da parte dei familiari dell'ex stilista di boicottare lo show ormai prossimo all'uscita (in Italia su FoxCrime a partire dal 19 gennaio).

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"La famiglia ha detto che è un'opera di finzione, non è così - le parole di Murphy a Entertainment Weekly - Il caso O.J. Simpson si basava su un libro non-fiction di Jeffrey Toobin. Versace si basa su un libro non-fiction di Maureen Orth che è stato dibattuto, dissezionato ed esaminato per quasi 20 anni. Orth ha lavorato per Vanity Fair, è un giornalista impeccabile e ci atteniamo al suo resoconto. La nostra serie si basa sul lavoro di quest'ultimo, ragione per cui non è un'opera di finzione, è un'opera non-fiction con ovviamente elementi di docudrama. Non abbiamo realizzato un documentario".

Poi ha aggiunto: "Domenica, Donatella Versace aveva gentilmente inviato a Penelope Cruz una bellissima ed enorme composizione floreale che diceva 'Buona fortuna', perché era ai Golden Globe in rappresentanza del nostro show. Senza contare che, dopo aver offerto il ruolo a Penelope, lei aveva detto: "Okay, sono interessata ma sono amica di Donatella, e non lo farò a meno che lei non sarà d'accordo'. Così le ha telefonato".

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