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Puglia - domenica, 10 Maggio 2015
Xylella, la piaga del Salento: santoni e scienziati si sfidano
L'unica cura possibile è la distruzione degli ulivi? Secondo alcuni agricoltori no.
Xylella, Giovanni Martelli, Ivano Gioffreda, Ulivo - Sannicola - 10-05-2015 - Xylella, la piaga del Salento: santoni e scienziati si sfidano

(KIKA) - PUGLIA - ESCLUSIVO - Da mesi ormai il batterio Xylella ha messo sotto scacco tutti gli ulivi del Salento: dopo la nomina di un commissario unico e il varo di un piano che consenta il blocco della diffusione del batterio killer eradicando migliaia di piante secolari e perfino millenarie, la speranza di una cura inizia ad affievolirsi.

L'immagine del Salento e della Puglia ne uscirebbe distrutta - già si sono verificate le prime disdette dei turisti per l'estate che incombe - così come l'economia prevalentemente agricola dei luoghi colpiti. "Siamo davvero sicuri che tagliare gli alberi sia l'unica soluzione?", si chiede tutta Italia, mentre imperterrito il batterio continua la sua silenziosa distruzione.

La comunità scientifica non ha dubbi sul da farsi, mentre si fa rafforzando la convinzione di molti agricoltori che dietro il batterio si nascondano interessi di poteri forti, decisi a distruggere un paradiso per poi speculare indisturbati.

Abbiamo intervistato chi Xylella ha avuto il merito di scoprirlo e sostiene il fronte dell'eradicazione, il Prof. Giovanni Martelli, fitopatologo dell'Università di Bari, e chi Xylella lo combatte ogni giorno, come Ivano Gioffreda, che sostiene il fronte dei complottisti e cura gli alberi d'ulivo con metodi di coltura che appartengono ormai ai tempi passati.

Ecco cosa ci hanno spiegato.

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