sabato, 2 Maggio 2015
Edward Snowden: “Una delle più grandi storie del nostro tempo”
Oliver Stone racconta la storia dell’ex tecnico della CIA che rivelò segreti del governo.
Lo hanno soprannominato the whistle-blower, letteralmente lo zuffolatore.

Edward Snowden, 31 anni, l’ex tecnico della CIA e informatico americano che nel giugno del 2013 diffuse i programmi di sorveglianza di massa tenuti segreti dal governo degli Stati Uniti e da quello britannico, è la gola profonda del ventunesimo secolo. Ora vive in Russia, per alcuni è un traditore, per tanti un uomo coraggioso che ha mostrato al mondo quanto importi davvero poco ai potenti della nostra privacy. Un gruppo di artisti di strada qualche giorno fa, in un parco di Washington gli ha eretto un busto. Il filmato è su internet anche se il busto non è più dove era stato installato. Le autorità l’hanno rimosso.

Ora la sua storia viene raccontata da Oliver Stone in un film le cui riprese sono in corso in questi giorni nella capitale americana (prima, a gennaio, il set era in Europa, a Monaco).

A vestire i panni del protagonista c’è Joseph Gordon-Levitt 34 anni, già visto in Inception e Sin City mentre Shailene Woodley (Paradiso Amaro, Insurgent) interpreterà la compagna di Snowden, Lindsey Mills che ora vive a Mosca con l’uomo. Il presidente russo Putin ha concesso loro un permesso di residenza temporaneo sino al 2017. Il film, ancora senza un titolo definitivo, vede nel cast anche Nicholas Cage, Melissa Leo e il figlio di Clint Eastwood, Scott.

Stone, che ha definito quella di Snowden come “Una delle più grandi storie del nostro tempo” dopo aver acquisito i diritti di un paio di libri dedicati alla vicenda: Time Of The Octopus, scritto dall’avvocato russo Anatoly Kucherena, e The Snowden Files: The Inside Story Of The World’s Most Wanted Man, del giornalista del Guardian, Luke Harding, insieme allo sceneggiatore Kieran Fitzgerald, ha creato il copione della pellicola, finanziata da Open Road. “Avevamo bisogno di una casa indipendente per garantirci che eventuali pressioni politiche non dovessero giocare un ruolo nella produzione”, ha detto Moritz Borman, produttore insieme a Stone.

Il film racconterà la storia del tecnico della CIA sin dai tempi del suo servizio militare nella guardia nazionale, per arrivare poi al momento della decisione che ha cambiato la sua vita e che ha reso pubblico il comportamento non sempre limpido del potere americano e seguirà Snowden dalle Hawai ad Honk Kong dove fisicamente passò la compromettente documentazione ai giornalisti, che divulgarono il caso.

Era il 2013 quando Snowden si incontrò con Glenn Greenwald ed Ewen MacAskill del quotidiano The Guardian. Di lì a poco Snowden rese pubblici documenti altamente riservati che fornirono le prove di una sistematica invasione di privacy operata dall’NSA ai danni dei cittadini e governi di tutto il mondo.

Se tornasse negli Stati Uniti ora Snowden verrebbe immediatamente arrestato con l’accusa di spionaggio e potrebbe passare in carcere il resto della sua vita. “Non sono una spia – ha detto però l’uomo in una recente intervista rilasciata al network americano NBC – ho deciso di rendere note certe cose al pubblico perché diventavo disincantato man mano che il mio lavoro nell’intelligence andava avanti. C’erano davvero troppe cose che il governo degli Stati Uniti diceva ai cittadini che semplicemente non erano vere”.

Eppure Snowden era uno che ci credeva. Dopo l’undici settembre decise di arruolarsi per difendere la patria dal terrorismo ma fu congedato dopo essersi rotto entrambe le gambe in un’esercitazione. Tutt’ora si ritiene un patriota. “Ci sono cose per cui vale la pena morire - dice - e credo che la patria sia una di queste. Ho fatto quello che ho fatto perché quello che è giusto non coincide sempre con quello che è legale; ho fatto quello che ritengo sia giusto”.

Il film di Stone arriverà nelle americane a Natale ma non è l’unico basato su questa storia. Da poco Sony ha acquisito i diritti del libro di Glenn Greenwald: No Place to Hide: Edward Snowden, the NSA and the U.S. Surveillance State e ci farà presto un film.

Da ieri inoltre una trentina di sale italiane proiettano Citizenfour, il film di Laura Poitras vincitore dell’Oscar come miglior documentario. Il film è la cronaca del primo incontro tra la regista Premio Pulitzer Laura Poitras, i giornalisti Glenn Greenwald ed Ewen MacAskill e lo stesso Snowden.

 

Francesca Scorcucchi