venerdì, 19 Ottobre 2012
Il Cirque du Soleil si muove da Vegas, grazie a James Cameron
Il Cirque du Soleil debutta al cinema, con una storia d'amore in 3D
Las  Vegas - Cirque du Soleil, il più grande spettacolo circense al mondo, è pronto a fare il suo esordio sul grande schermo grazie a James Cameron. Il regista di pellicole di successo come Avatar e Titanic sta lavorando infatt alla postproduzione  un lungometraggio in 3D che fra un paio di mesi proporrà al pubblico cinematografico ben sette dei famosi spettacoli permanenti che il Cirque di Soleil ha allestito a Las Vegas. Non si tratta di un documentario ma di fiction,  una storia d’amore, anzi due: quella fra un uomo e una donna e quella che questi ingaggiano con il mondo poetico e incantato del circo.

Mia, la protagonista è interpretata da Erica Linz, acrobata del Cirque du Soleil reinventatasi attrice, mentre l’oggetto del suo amore è Il Trapezista, interpretato da Igor Zaripov. Quando i due incrociano per la prima volta lo sguardo lui, incantato, cade in un mondo parallelo e trascina Mia con sè. Il mondo è quello, da , del circo. Insieme, Mia e il Trapezista, visiteranno i sette più importanti spettacoli della compagnia circense canadese.

A scrivere il copione e dirigere la pellicola è stato Andrew Adamson, che in passato ha contribuito al successo di film come Shrek e Le Cronache di Narnia, mentre James Cameron, in qualità di produttore esecutivo si è occupato soprattutto degli aspetti tecnici della realizzazione di questo impegnativo progetto. Il film infatti è stato girato in 3D e nessuno al mondo, più di James Cameron è un esperto in materia. “Il nostro obiettivo era quello di celebrare la fisicità artistica degli spettacoli e degli uomini del Cirque du Soleil.  Raccontare a chi non è mai stato a Las Vegas di cosa si tratta. Volevamo raccontare al mondo le coreografie, la grazia, la bellezza di queste performance”.

Niente di meglio del 3D dunque per volare insieme agli artisti della compagnia canadese che ha rilanciato l’arte circense. Oltre agli spettacoli fissi di Las Vegas infatti  il Cirque du Solei porta nel mondo varie altre rappresentazioni. “Ma i veri spettacoli della compagnia sono quelli di Las Vegas – dice il produttore Jacques Méthé – è per questo che abbiamo voluto fare il film, per permettere a un pubblico più vasto di ammirare il nostro lavoro come viene fatto nella capitale mondiale dell’intrattenimento”. Show come “O”, “Ka”. “Zumanity” o “The Beatles Love” non possono lasciare Las Vegas a causa delle enormi infrastrutture che richiedono. Il teatro costruito dentro il Bellagio Hotel per “KA” è costato 220 milioni di dollari e consta di strumenti e macchinari costosissimi che non possono essere spostati, come la piattaforma dove si esibiscono gli artisti che da orizzontale riesce ad alzarsi completamente in verticale, passando per tutti i gradi di pendenza e tutte le angolazioni e rendendo possibili evoluzioni degli artisti, in apparente assenza di gravità, che affascinano e stupiscono. Impossibile muovere da Las Vegas anche “O” il cui palcoscenico è formato da un’enorme piscina da 5 milioni di litri d’acqua. “Quando ci è venuta questa idea abbiamo subito pensato che l’unico modo di rappresentare questa realtà su uno schermo era il 3D e abbiamo contattato James Cameron che si è detto subito entusiasta, tanto da volersi impegnare sempre sul set con noi, era lui che riusciva a trovare sempre una soluzione per superare le difficoltà che si possono incontrare nel tradurre uno spettacolo dal vivo in qualcosa adatto per il grande schermo”.

Erica Linz, performer del Cirque du Soleil da quando aveva 19 anni (ora ne ha trenta) racconta di avere incontrato Cameron sul set e di non averlo riconosciuto. “Mi hanno presentato Jimmy, persona simpaticissima con la quale ho iniziato a chiacchierare. Ero molto intimidita dall’ambiente e dal regista. Per fortuna c’era Jimmy che mi ha messo a mio agio. Alla fine di quella prima giornata sono andata da lui e gli ho detto ‘Spero che tu sia fisso sul set perché ho bisogno di un volto amico’. Mi ha assicurato che ci sarebbe stato. Poco dopo mi hanno detto che Jim era James Cameron. Ricordo di aver pensato: ok, sono licenziata”.

Ma Erika non è stata affatto licenziata, anche perché con il suo metro e cinquanta di altezza e 43 chili di peso, riesce a reggere con un braccio un uomo del doppio del suo peso, a 20 metri da terra, e compiere evoluzioni sul trapezio davvero notevoli. “E’ tutta questione di passione e allenamento, lento e costante nel tempo. Se hai passione non c’è nessun obiettivo irragiungibile nella vita”.
A Las Vegas c’è anche un talento italiano. E’ Maurizia Cecconi, allenatrice della squadra di syncronette dello spettacolo “O”: "Ho fatto parte della squadra italiana di nuovo sincronizzato alle  olimpiadi del 1996 e 2000. Poi mi hanno chiamato per un’audizione al Cirque du Soleil. Ho lavorato per Franco Dragone allo spettacolo Le Reve, e poi sono diventata allenatrice per “O”. Las Vegas è una città particolare in cui lavorare, non ospitale, ma le Cirque du Soleil è una grande opportunità per tutti gli artisti ed ex atleti”.