"Rimpiango l'eleganza di quei tempi, ma mi piace uscire in jeans e maglietta".
Oggi è meglio. Oggi una donna può aspirare a qualcosa di diverso dall’essere moglie e madre. Potrebbe persino ereditare Downton Abbey.
Oggi è meglio dunque, ma le maniere di allora, l’eleganza dei gesti e degli abiti sono andati persi, ed è un peccato.
La pensa così Michelle Dockery, la Lady Mary della serie inglese che sta spopolando nel mondo. “Provo nostalgia per quel tipo di femminilità”, dice. Trentadue anni, la pelle diafana - “non sono mai stata un’entusiasta della tintarella, tendo a bruciarmi facilmente”- il fisico asciutto fasciato in un abito firmato Antonio Berardi, Michelle si siede composta, esattamente come farebbe Lady Mary.
Mentre su Rete Quattro va in onda la quarta stagione di Downton Abbey, Michelle e il resto del cast (Maggie Smith, Hugh Bonneville, Eisabeth McGovern, Jim Carter, Laura Carmichael, Joanne Froggatt, Brendan Coyle) hanno finito da alcuni mesi di girare la quinta stagione delle avventure della famiglia Crawley e della servitù che gira loro intorno come un laborioso sciame d’api.
Downton Abbey è un fenomeno. “Non avrei mai pensato che la serie diventasse così popolare, ormai sono passati quattro anni dalla messa in onda della prima stagione, in Inghilterra, ma la cosa incredibile è che è diventata popolarissima sin da subito. Era andata in onda solo la prima puntata della prima stagione, quando entrando in un supermercato per comprare il latte mi sono trovata una parete tappezzata delle mie foto, erano le copertine di vari giornali”.
Ora, quattro anni dopo, è seguita in tutto il mondo, ad ogni stagione si aggiunge qualche nuovo paese. “Fino a che ci sarà gente che apprezza, noi andremo avanti”.
Non ha paura di rimanere intrappolata nel ruolo?
Ho appena finito di girare un film (Selfless, con Ben Kingsley e Ryan Reynolds n.d.r.), quindi no, nessuna trappola. I produttori cinematografici hanno abbastanza fantasia per vedermi anche al di fuori dei panni di Lady Mary.
Le piace Lady Mary?
È una donna molto moderna per i canoni di allora, e molto controllata. È pratica e razionale. Ha imparato a usare il cervello e a tenere represso il suo lato emotivo. La società, l’aristocrazia di allora, doveva mantenere quel tipo di contegno. Ogni cosa era perfetta, meravigliosa o destinata ad andare bene. Ogni sconvolgimento emotivo doveva passare addosso come acqua fresca. Solo dietro una porta chiusa, c’era spazio per le emozioni.
Ma non mi ha risposto. Le piace?
Mi diverto a interpretarla. Siamo molto diverse. Ognuno di noi vorrebbe essere qualcun altro ogni tanto, no? È per questo che la nostra professione è così ambita.
Lei ha fatto questo mestiere perché voleva essere qualcun altro?
Io ho iniziato timidezza. Non la mia, quella di mia madre.
Ci spiega?
Mia madre da ragazza era molto timida e così ha voluto fare in modo che le sue figlie non lo fossero. Voleva che facessimo qualcosa che ci desse sicurezza e ci ha iscritto a una scuola di teatro. Non credo che ci volesse attrici, il suo scopo era quello di far crescere la nostra autostima, ma io mi sono così innamorata del recitare che non ho più potuto pensare ad altro per la mia carriera.
Che consiglio darebbe a Mary?
Di essere più gentile con sua sorella.
Com’è il rapporto fra voi attrici, lei e Laura Carmichael?
E’ la mia migliore amica. Siamo anche vicine di casa, ci frequentiamo spesso anche fuori dal set. Per questo ci divertiamo così tanto a interpretare queste due sorelle in conflitto, così lontane da noi.
Eravate amiche fin da prima?
No, ci siamo conosciute sul set.
Non succede così spesso… anzi.
Lo so, ma fra noi è successo. Il fatto è che in questi cinque anni siamo cresciute insieme, non riesco a immaginare di non averla nella mia vita. Anche dopo.
Quando arriverà il dopo?
Non lo so, come dicevo, finché avremo un pubblico disposto a seguirci andremo avanti.
È vero che i costumi usati nella serie sono originali?
È vero e probabilmente anche questo serve a migliorare le nostre maniere e il nostro portamento. Sono abiti delicati, non ti puoi muovere troppo, rischi di strapparli e di far danni. Richiedono manutenzione e cura, un gesto sbagliato e ti ritrovi il pavimento ricoperto di perline.
È successo?
Qualche volta è successo, a me si è strappata una collana. Il problema è stato che per dare continuità alla scena abbiamo dovuto fermarci, raccogliere le perle e ricomporre la collana prima di poter andare avanti con le riprese. Ora non indossiamo più i corsetti, perché negli anni Venti erano andati fuori moda, ma anche ora la biancheria intima è quella di allora.
E la Michelle Dockery di tutti i giorni come si veste?
Per contrasto jeans e maglietta. Nessuno mi riconosce quando sono vestita così.
Oggi è meglio dunque, ma le maniere di allora, l’eleganza dei gesti e degli abiti sono andati persi, ed è un peccato.
La pensa così Michelle Dockery, la Lady Mary della serie inglese che sta spopolando nel mondo. “Provo nostalgia per quel tipo di femminilità”, dice. Trentadue anni, la pelle diafana - “non sono mai stata un’entusiasta della tintarella, tendo a bruciarmi facilmente”- il fisico asciutto fasciato in un abito firmato Antonio Berardi, Michelle si siede composta, esattamente come farebbe Lady Mary.
Mentre su Rete Quattro va in onda la quarta stagione di Downton Abbey, Michelle e il resto del cast (Maggie Smith, Hugh Bonneville, Eisabeth McGovern, Jim Carter, Laura Carmichael, Joanne Froggatt, Brendan Coyle) hanno finito da alcuni mesi di girare la quinta stagione delle avventure della famiglia Crawley e della servitù che gira loro intorno come un laborioso sciame d’api.
Downton Abbey è un fenomeno. “Non avrei mai pensato che la serie diventasse così popolare, ormai sono passati quattro anni dalla messa in onda della prima stagione, in Inghilterra, ma la cosa incredibile è che è diventata popolarissima sin da subito. Era andata in onda solo la prima puntata della prima stagione, quando entrando in un supermercato per comprare il latte mi sono trovata una parete tappezzata delle mie foto, erano le copertine di vari giornali”.
Ora, quattro anni dopo, è seguita in tutto il mondo, ad ogni stagione si aggiunge qualche nuovo paese. “Fino a che ci sarà gente che apprezza, noi andremo avanti”.
Non ha paura di rimanere intrappolata nel ruolo?
Ho appena finito di girare un film (Selfless, con Ben Kingsley e Ryan Reynolds n.d.r.), quindi no, nessuna trappola. I produttori cinematografici hanno abbastanza fantasia per vedermi anche al di fuori dei panni di Lady Mary.
Le piace Lady Mary?
È una donna molto moderna per i canoni di allora, e molto controllata. È pratica e razionale. Ha imparato a usare il cervello e a tenere represso il suo lato emotivo. La società, l’aristocrazia di allora, doveva mantenere quel tipo di contegno. Ogni cosa era perfetta, meravigliosa o destinata ad andare bene. Ogni sconvolgimento emotivo doveva passare addosso come acqua fresca. Solo dietro una porta chiusa, c’era spazio per le emozioni.
Ma non mi ha risposto. Le piace?
Mi diverto a interpretarla. Siamo molto diverse. Ognuno di noi vorrebbe essere qualcun altro ogni tanto, no? È per questo che la nostra professione è così ambita.
Lei ha fatto questo mestiere perché voleva essere qualcun altro?
Io ho iniziato timidezza. Non la mia, quella di mia madre.
Ci spiega?
Mia madre da ragazza era molto timida e così ha voluto fare in modo che le sue figlie non lo fossero. Voleva che facessimo qualcosa che ci desse sicurezza e ci ha iscritto a una scuola di teatro. Non credo che ci volesse attrici, il suo scopo era quello di far crescere la nostra autostima, ma io mi sono così innamorata del recitare che non ho più potuto pensare ad altro per la mia carriera.
Che consiglio darebbe a Mary?
Di essere più gentile con sua sorella.
Com’è il rapporto fra voi attrici, lei e Laura Carmichael?
E’ la mia migliore amica. Siamo anche vicine di casa, ci frequentiamo spesso anche fuori dal set. Per questo ci divertiamo così tanto a interpretare queste due sorelle in conflitto, così lontane da noi.
Eravate amiche fin da prima?
No, ci siamo conosciute sul set.
Non succede così spesso… anzi.
Lo so, ma fra noi è successo. Il fatto è che in questi cinque anni siamo cresciute insieme, non riesco a immaginare di non averla nella mia vita. Anche dopo.
Quando arriverà il dopo?
Non lo so, come dicevo, finché avremo un pubblico disposto a seguirci andremo avanti.
È vero che i costumi usati nella serie sono originali?
È vero e probabilmente anche questo serve a migliorare le nostre maniere e il nostro portamento. Sono abiti delicati, non ti puoi muovere troppo, rischi di strapparli e di far danni. Richiedono manutenzione e cura, un gesto sbagliato e ti ritrovi il pavimento ricoperto di perline.
È successo?
Qualche volta è successo, a me si è strappata una collana. Il problema è stato che per dare continuità alla scena abbiamo dovuto fermarci, raccogliere le perle e ricomporre la collana prima di poter andare avanti con le riprese. Ora non indossiamo più i corsetti, perché negli anni Venti erano andati fuori moda, ma anche ora la biancheria intima è quella di allora.
E la Michelle Dockery di tutti i giorni come si veste?
Per contrasto jeans e maglietta. Nessuno mi riconosce quando sono vestita così.
©RIPRODUZIONE RISERVATA