Interviste
 
L'attore si racconta in occasione dell'uscita di RED 2, il 21 agosto.
New York - Frank Moses, l’agente segreto in pensione di RED torna in azione. In RED 2, pellicola diretta da Dean Parisot, nelle sale italiane dal 21 agosto, Bruce Willis riprende la parte dell’ex spia che per un certo tempo torna a vivere una vita fatta di spese al supermercato e serate in casa con la fidanzatina Sarah (Mary-Louise Parker). Una vita che soddisfa molti, ma che non potrà diventare routine per Frank nel momento in cui si rende conto che diversi nemici (un bel gruppetto in verità tra agenti CIA, gente del governo federale e terroristi), sono pronti a fare esplodere per aria lui e la sua bella. E si sa che Bruce Willis, anzi Frank Moses, è un tipo permaloso, possessivo e protettivo, che non può permettere che qualcosa succeda a Sarah.

Tornano al suo fianco l’improbabile ex agente Marvin, un John Malkovich che dispensa consigli su come conquistare una donna, e Victoria ovvero la “regina” Helen Mirren ormai a suo agio con una pistola in mano come con una corona in testa. Vi si aggiungono la sinuosa spia russa Katja (Catherine Zeta-Jones), il genio impazzito Edward (interpretato dall’altrettanto geniale Anthony Hopkins) e Han Cho Bay (l’attore coreano Byung-Hun Lee, conosciuto in patria per i suoi ruoli drammatici, ad Hollywood per la velocità con cui si muove e ovunque per la sua bellezza).

Bruce, nel film il suo personaggio è piuttosto possessivo nei confronti della sua compagna, è così anche nella vita?

Più protettivo che possessivo forse, però sì, soprattutto con le mie quattro figlie. Le difendo dai paparazzi, una vera lotta che non mi stancherò di combattere. Le proteggo molto, ma ne ho un gran rispetto.

Delle donne in generale?

Sì, penso che le donne siano molto più intelligenti degli uomini, che dovrebbero essere al potere. Dovrebbero essere presidenti, ai posti di comando perché gli uomini non fanno che complicare le cose, almeno questa è la mia esperienza.Non la spaventa niente nelle donne?

Nulla, al contrario le adoro, mi fanno sentire al sicuro. Per esempio ora, in questa conferenza stampa siete quasi tutte donne, mi sento protetto. Certo, se succedesse qualcosa vi proteggerei fisicamente, ma so che anche voi salvereste me. Mostro vulnerabilità lo so, non è tipico per un uomo.

Veramente sullo schermo, armato fino ai denti, non sembra molto vulnerabile.

Le armi fanno paura, ma le prendo sul serio. Con le armi non si scherza, su questo non transigo. Occorre maneggiarle con cautela e con le dovute precauzioni. Ne ho già discusso molto in passato, io sono per la libertà e il diritto di possedere un’arma, ma bisogna essere responsabili, e prendere tutte le precauzioni, sempre. Non mi stancherò mai di dirlo.

Nel film Sarah vuole possedere anche lei una pistola per sentirsi parte della banda. Marvin fa una battuta, dice di dargliela, che tanto negli Stati Uniti tutti hanno una pistola.

Forse è un’esagerazione, mia madre per esempio non ce l’ha.

Infatti sua mamma non è americana, è tedesca.

È vero anche questo.


Nel film qualcuno pubblica online documenti segreti di natura governativa, cosa ne pensa dei recenti scandali?

Penso che rendere di dominio pubblico documenti riservati che nessuno dovrebbe leggere sia illegale. Penso che se lavori per il governo e giuri con la tua mano sulla Bibbia e firmi un contratto con certe regole poi non puoi rompere tale giuramento. Cerco di non giudicare chi ha passato le notizie illegalmente ma la mia personale opinione è che non avrebbe dovuto farlo.Il cast di RED 2 non è fatto di giovani attori. Come se la passano gli ultra quarantenni a Hollywood?

Male, a 45 anni sei già troppo vecchio. Personalmente, a 58 anni, mi sento ancora in forma, posso ancora muovermi con velocità, se necessario. Verrà il giorno in cui dovrò rallentare, ma per ora non vedo la mia età come un ostacolo. Tuttavia il regista Dean Parisot ha avuto difficoltà a trovare un produttore per il primo film perchè, nonostante il cast stellare, tutti dicevano che eravamo troppo anziani. Poi però visto il successo del film hanno voluto subito un sequel. Insomma, i pregiudizi esistono anche a Hollywood.


E RED 3?

Jon e Erich Hoeber stanno già scrivendo la sceneggiatura, anche se prima bisogna vedere se il pubblico vuole altro. Parisot vorrebbe scritturare Samuel L. Jackson o Michael Douglas. E credeteci o no, siccome non ci sono molti ruoli a Hollywood per loro, vista la l’età, abbiamo buone chances di averli con noi.

Avete girato a Parigi, Londra e Mosca, perchè non in Italia?

Incentivi. I film si fanno dove ci sono incentivi, le produzioni seguono i finanziamenti, e in Italia non c’è nulla.  Però mi dispiace, sarebbe bello girare RED 3 a Roma. Sarebbe un problema bloccare il traffico?

Forse, è stato difficile bloccare Parigi?

C’è una scena, quella in cui arrivo a Parigi e scendo dal bus, in cui si sentono in sottofondo i clacson impazziti. Avevamo fermato il traffico per non più di trenta secondi, ma era troppo per la pazienza dei parigini.

Non è stufo di girare film d’azione?

Sì, se mi capita di rifare le stesse cose. Ma RED 2 è un progetto ambizioso perché non è solo un film d’azione. È anche una commedia. E a me ora interessa far ridere la gente, essere un po’ ridicolo, a modo mio.

Marta Valier
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