Interviste
 
L'attore di Breaking Bad protagonista di Trumbo, film sull'autore di Vacanze Romane.


E’ diventato popolare e amatissimo come Mr. White della popolare serie tv Breaking Bad, ora Bryan Cranston è il protagonista di quello che lui stesso definisce "un piccolo film con un messaggio importante”: Trumbo, la storia vera dello sceneggiatore Dalton Trumbo, autore di successo della Hollywood degli anni Quaranta, sino a che non finisce nella famigerata lista nera istituita durante il Maccartismo. Ci finì per essersi rifiutato di testimoniare dinanzi alla Commissione per la attività anti-americane, venne condannato a 11 mesi. Continuando a scrivere sotto pseudonimo il successo di Trumbo non venne meno e finì per vincere due Oscar, per Vacanze romane (niente di meno) e La più grande corrida.

Diretto da Jay Roach, il regista di Ti presento i miei, e presentato al Toronto International Film Festival, Trumbo è: “Un film sull’accettazione delle opinioni degli altri – dice Cranston - anche se non sono necessariamente le nostre. Qualsiasi cosa sia, puoi non essere d’accordo ma è bene lasciare che quell’opinione esista e abbia voce. Come Trumbo dice a John Wayne, abbiamo entrambi il diritto di essere in torto”.

Il film, oltre al mitico Mr. White (ma guardando il film, come accade quando si ha a che fare con un bravo attore, il professore di chimica diventato produttore di droga di Breaking Bad sparisce completamente) vede nel cast anche Helen Mirren, John Goodman, Elle Fanning e Diane Lane.



Sono anni che voleva fare questo film, vero Mr. Cranston?

C’è un detto che dice, fai il fieno quando c’è il sole. Credo molto in questo film, vorrei che lo vedessero tutti, che ci credessero tutti, non è un grande film ma è un film importante. Ed è successo tutto molto semplicemente, alla fine, facile come parlarne adesso.

Finalmente qualche soddisfazione.

Ne ho avute tante e non solo dopo Breaking Bad. A 26 anni ero molto felice perché ero diventato un attore professionista, che era l’unica cosa che volevo fare, l’unico lavoro con il quale volevo portare a casa la pagnotta. C’è così tanta gente che non ci riesce, che non si mantiene facendo quello che amerebbe fare. La valanga d’attenzioni che mi sta arrivando adesso è qualcosa che apprezzo, ma dalla quale cerco di stare alla larga.

E per Trumbo si parla già di Oscar.

Come è possibile? Non l’ha visto ancora nessuno. E io non l’ho fatto certo per vincere un Oscar. Qualcuno mi bussa alla schiena e mi dice che mi vuole dare un premio, io ringrazio, ma non è questa la ragione per cui voglio fare questo mestiere.



Cosa ne pensa delle idee politiche di Trumbo? Allora, in America, erano pericolose.

Non sono necessariamente d’accordo con le idee di Trumbo, lui s’iscrisse al partito comunista americano ma in realtà era un socialista, non era un comunista. Amava essere ricco, però provava empatia per la gente che non aveva denaro, voleva aiutare, aiutare gli operai. Senz’altro non era attaccato al denaro come tanti ricchi di oggi. Gli piaceva, ma come ricco faceva pena. Non sapeva come trattarli i soldi, comprava cose, un ranch, fece un lago, aveva grandi idee ma non era metodico. Non sapeva mettere da parte nulla per i giorni difficili.

Era un istrione.

Era molto teatrale, molto melodrammatico, amava avere gente intorno che lo stesse a sentire.

Le somiglia?

In questo dice? Tutti abbiamo cose che sappiamo fare e se ci lasciamo prendere dall’esibizionismo, dall’egocentrismo, diventiamo un po’ come lui, magari in scale differenti. E un attore prende per il suo personaggio da quello che conosce, da se stesso e dalla sua immaginazione, quindi mi somiglia per forza.

Gioca a golf come lui?

No, a me piace andare in bicicletta, e nuotare e fare surf. Mi piace il baseball. Non possiedo un lago, in molte cose siamo diversi.



Le figlie di Trumbo sono venute a farle visita sul set. Le hanno dato consigli e suggerimenti?

Non so mai come comportarmi quando incontro un membro della famiglia della persona che interpreto, non so mai cosa dire, ma quando questo si sente a suo agio, si apre e racconta, allora tutto diventa facile e aiuta molto, io divento una spugna, non sai mai cosa ottieni da queste conversazioni, ma spesso sono molto utili.

C’è anche qualche similarità fra Trumbo e Walter White di Breaking Bad?

Entrambi i personaggi sono interpretati dallo stesso attore. Scherzi a parte per forza ci sono delle similarità, e sì, dipendono dal fatto che dietro ci sono sempre io, e io non posso allontanarmi da me stesso più di tanto. Trumbo era un pacifista che ad un certo punto si arruola nell’esercito. Walter White era un uomo spinto contro un muro. Sarebbe morto entro due anni, doveva fare qualcosa, non aveva niente da perdere.

Però, deve ammetterlo, la sua vita è cambiata con Breaking Bad.

Un mondo di nuove opportunità ha bussato alla porta, devo ancora imparare ad avere a che fare con la fama, non sono molto a mio agio quando vengo riconosciuto, e così quando non lavoro ora sto più a casa, mi mancano le chiacchiere spontanee con la gente, il parlare della vita. All’aeroporto cerco di attaccare discorso con gli anziani, con loro ci sono meno possibilità che mi riconoscano.

 

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