Interviste
 
L'attrice inglese rivela senza mezzi termini di essere delusa dal mondo hollywoodiano.


HOLLYWOOD - Carey Mulligan ha espresso incredulità quando ha scoperto che Suffragette, il film che racconta la storia vera di Emmeline Pankhurst, attivista e politica britannica alla guida del movimento suffragista femminile del Regno Unito, non era mai stato prodotto prima di oggi.


L’industria cinematografica è sessista”: con queste parole affidate al The Guardian, l’attrice, diventata da poche settimane mamma di Evelyn, ha chiarito in maniera esemplare il suo pensiero.
Non è possibile sia una svista collettiva, le storie di donne non hanno mai entusiasmato l’industria cinematografica. Scommetto che in passato c’è chi si è seduto attorno a un tavolo e ha deciso che questa storia importantissima non era economicamente conveniente”, ha aggiunto.


L’interprete, candidata anni fa all’Oscar con il film An Education, ha anche rivelato il motivo per cui è stata lontana dalla cinepresa per ben 18 mesi dopo Shame, il suo ultimo film:

Non c’era nulla su cui m’interessasse lavorare. Sono stata incredibilmente fortunata a ottenere le parti che ho avuto fino a ora e ho lavorato abbastanza nella mia prima parte di carriera, questo mi ha permesso di poter scegliere. Sono una privilegiata, non tutti possono farlo”.



 

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