Interviste
 
Los Angeles – E’ bello, muscoloso, simpatico, sempre di buon umore ed è uno degli attori più prolifici degli ultimi tempi. Per il pubblico italiano è poco più di uno sconosciuto ma lo sarà ancora per poco. In cinque anni Channing Tatum, classe 1980, ha lavorato in 16 film, ed ora è sul grande schermo […]

Los Angeles - E' bello, muscoloso, simpatico, sempre di buon umore ed è uno degli attori più prolifici degli ultimi tempi. Per il pubblico italiano è poco più di uno sconosciuto ma lo sarà ancora per poco. In cinque anni Channing Tatum, classe 1980, ha lavorato in 16 film, ed ora è sul grande schermo in Italia con 21 Jump Street, tratto da una popolare serie tv. Poi sarà protagonista della commedia romantica The Vow (che uscirà a luglio), di Magic Mike, il film di Steven Soderbergh sul mondo degli spogliarellisti al maschile. In fine, a marzo del prossimo anno sarà protagonista di GI Joe 2, secondo film ispirato al franchise dei famosi soldatini e che lo vedrà recitare accanto a Bruce Willis.

All'intervista per 21 Jump street, a Cancun, si presenta vestito da poliziotto. Nel film infatti, recita accanto a Jonah Hill nel ruolo di una coppia di imbranati agenti, infiltrati in una scuola.

Come mai questa divisa?

E' divertente indossarla, mi mette di buon umore. Conciato così nessuno prende troppo sul serio le risposte che do.

Il film racconta di due poliziotti che per scoprire un traffico di droga tornano a scuola, lei lo farebbe ?

No, mai. E' stato già abbastanza difficile farlo una volta. Odiavo la scuola, non mi piace studiare.

Chi la conosce non fanno altro che raccontare di quanto lei sia gentile e alla mano.

Cerco di essere me stesso, in ogni occasione: gli atteggiamenti da star m'innervosiscono.

Le è capitato di avere a che fare con certi atteggiamenti?

Sì, infatti non mi piace conoscere le star. Cambia tutta la mia idea sul personaggio. Non voglio che accada la stessa cosa con me.

Nel film c'è un cameo di Johnny Depp. Ha dovuto conoscerlo.

Lui non mi ha deluso. Quel giorno, sul set, l'intera energia è cambiata. Ha carisma ma non si atteggia da star. E' rimasto sé stesso.

Cosa fa quando una ragazza non è sé stessa di fronte a lei?

La scuoto e le grido: “Sii normale”!

Fra poco uscirà con Magic Mike, il film di Steven Soderbergh. Non è il suo primo film d'autore, ha lavorato con Michael Mann in Nemico pubblico e con Ron Howard in Il Dilemma, per citarne un paio, ma nel film di Soderbergh è il Mike del titolo.

Mi è stato detto più volte, ultimamente, che faccio troppi film, che non scelgo, o non scelgo bene, ma non si salta subito dentro un film di Soderbergh.

Quindi tutto quanto fatto prima era gavetta?

In parte.

Sarà nudo in Magic Mike?

Si vedrà molto, ma non quel che si dice “full frontal”.


Di questo film è anche produttore.

E' quella l'unica ragione per cui sono protagonista, ho fatto io le audizioni.

O sarà per il suo fisico?

Non sono un maniaco della forma fisica, ma sì, al mio fisico devo molto: un giorno, a Miami, mi avvicinò un tipo losco e mi chiese se volevo essere rappresentato. Non sapevo neanche cosa significasse e lui non mi piaceva affatto. Però mi ha messo una pulce nell’orecchio e così mi sono informato e alla fine eccomi qui”.

E come c’era arrivato a Miami?

C’ero andato per scappare da una certa situazione che rischiava di farmi finire nei casini. Avevo bisogno di staccare da un certo tipo di mondo, dalle discoteche, dalla vita che stavo vivendo.

E' vero che ha fatto molti mestieri prima di recitare?

Non mi è mai piaciuto studiare e così ho iniziato presto. Li ho fatti tutti, da riparare i tetti, al telemarketing. Poi, con un gruppo di amici, ho iniziato a ballare in discoteca, a fare spettacoli, a fare tourné e a condurre una vita davvero sopra le righe.

Ricorda la trama di Magic Mike.

C'è qualcosa di autobiografico, sì.

Dopo l'autobiografico Magic Mike arriverà GI Joe. Dal palco al campo militare. Lei ha mai pensato, fra i tanti suoi mestieri, di fare il soldado di professione?

Sì, anche perché nella mia famiglia non sarei stato il primo, ma non amo la violenza e onestamente non sono convinto che sarei stato un buon soldato.

Francesca Scorcucchi
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