Interviste
 
L'attore di Sons of Anarchy e Pacific Rim si racconta fra muscoli e galline
Charlie Hunnam,  33 anni, inglese, belloccio.

Se il nome non vi dice niente,  segnatevelo, perché il ragazzo farà strada. Se invece lo conoscete è perché, o siete già andati a vedere Pacific Rim  il blockbuster di Guillermo Del Toro ora al cinema, oppure siete fan della serie tv Sons of Anarchy (da settembre la sesta stagione su FX).

In entrambi i casi Charlie interpreta il protagonista. In Sons of Anarchy è Jackson 'Jax' Teller, leader di una banda di motociclisti ai confini della legge. In Pacific Rim è un soldato alla guida dei potenti e mastodontici robot creati dall’uomo per salvare il mondo dai Kaiju,  mostruose creature venute dal mare.

In entrambi i casi, per sua stessa ammissione, due ruoli congegnali: “So come fare a menar le mani. Faccio il gradasso da quando ero un ragazzino, dove sono cresciuto io, nell’Inghilterra della working class, o fai così o ti ammazzavano di botte”.

In Pacific Rim le botte le prende, anche, e da una ragazza. Taglia ‘petite’ per giunta. E’ Rinko Kikuki, l’attrice giapponese che lo affiancherà nella missione del robot Gipsy Danger, contro l’ennesimo attacco dei mostri marini.

Nella lotta con la katana Rinko la straccia.

Quella ragazza fa paura. E’ una di quelle che qui chiamano “bad-ass”. E’ piccolina,  delicata, sempre sorridente, e ti straccia. Vi dico una cosa: girare questo film è stato massacrante. Le scene all’interno del robot mettevano a dura prova chiunque. Indossavamo una tuta che pesava 20 chili e eravamo incollati, per 14 ore al giorno, ad una specie di ellittica. Era una gabbia pesantissima. Una tortura. Alla fine della giornata tutti quei ragazzoni palestrati che si vedono nel film piangevano come bambini e lei invece era zen, sempre sorridente, mai un lamento. Beati gli orientali.E lei come si è preparato a quella fatica?

Non avevo punti di riferimento. Guillermo Del Toro mi ha detto: ‘C’è questo film,  sarà grandioso, tu prenderai a calci un sacco di mostri e salverai il mondo, lo vuoi fare?’. Come potevo rispondere di no? Però non sapevo niente. Sono andato in palestra, quello sì.

I suoi addominali in 3D sono uno schianto, infatti.

Ecco ora lo posso dire: fanculo a Brad Pitt che da quando ha fatto Fight Club ha settato la barra delle aspettative così in alto che ora un povero attore, per togliersi la maglietta davanti alla cinepresa, deve farsi un culo così.

D’ora in poi mi sa che le maledizioni le manderanno a lei, i colleghi.

Ho cercato di fare del mio meglio, ma no. La corona rimane sempre a Brad Pitt.

Lei però sta rischiando di raggiungere la sua stessa popolarità.

Dio non voglia. La mia vita è tranquilla e noiosissima, e mi piacerebbe che rimanesse così. Lascio casa per andare al cinema, a comprare da mangiare e per andare in palestra. Niente feste della ‘Industry’. Le amo così poco che con la mia ragazza sono appena andato a vivere in un ranch in campagna.

Lontano da Hollywood e i suoi riflettori.

Lontano abbastanza, sempre in California. Facciamo i contadini. Abbiamo anatre, polli e maiali. Non siamo proprio ferrati al momento, ma stiamo facendo passi avanti.

Ci vorrebbe un reality. Ho anche il titolo: La star e le galline.

No per favore. Non voglio piangere come un vitello davanti a una telecamera il giorno che devo ammazzare il mio primo pollo. Mi stanno già razzolando intorno cercando di farmi affezionare, se succede sono finito, perché voglio fare il contadino vero e i contadini ammazzano i polli. Io mangio un sacco di pollo e ho deciso che se lo mangio devo anche avere il coraggio di ucciderlo no? Ormai siamo tutti disconnessi da questo processo ma non dimentichiamoci che questi animali sono vivi e devono morire prima di essere messi in un vassoietto di plastica, esposti al supermercato e mangiati. Ero così contento quando ho comprato il ranch, ma la padrona mi ha subito smorzato l’entusiasmo.

E come?

Mi ha chiesto se era mia intenzione tenere i polli e di stare ben attento di non farmeli amici, che lei non riusciva più a ucciderli e che li faceva diventare vecchissimi, poi quando si ammalavano (di vecchiaia) li tirava su da terra, li abbracciava ancora una volta e li liberava dietro casa, per i coyote... Io non voglio darli ai coyote!C’è di che diventare vegetariani.

Lo sono stato, per nove anni. Ma mi piace tanto il pollo.


Parliamo del robot che guida in Pacific Rim

Gipsy Danger! È un peccato che non abbia potuto interagire con lui perché era creato interamente al computer. Io ho una ossessione per la cultura gipsy e quando ho sentito il suo nome ho capito che era destino.

Ci racconta questa ossessione?

Dove sono cresciuto c’erano molti nomadi, mio padre faceva affari con loro. I gipsy inglesi sono una combinazione di reale bellezza, libertà e durezza. Sono un mondo antico e affascinante che mi appassiona. Tra l’altro ho scoperto che il collega Burn Gorman, che nel film interpreta uno scienziato, è il nipote del famoso Bobby Gorman, che è stato per trent’anni re dei Gipsy d’Inghilterra. Anche Burn ha l’anima zingara. Voleva a tutti i costi che comprassi oro: ‘E’ l’investimento più sicuro’, diceva. Quando mi sono convinto mi ha proposto di comprare il suo. Un vero gitano.

A giudicare dagli anelli alle sue dita l’affare è andato in porto.

Guardi, alla fine mi ha creato un’ossessione. Sono diventato un fanatico anch’io. Vede questo?

Nel dirlo tira fuori di tasca un lingotto.

Gira con un lingotto?

E' un simbolo. Contro lo strapotere di questi ‘bankster’ (ovvero banchieri e gangster insieme) che stanno rovinando la nostra economia. E’ la mia insurrezione contro i banchieri farabutti. Ho iniziato a fare ricerche sull'oro e sono davvero molto interessato all'argomento ora. Se questi stronzi alla fine lo faranno, se stravolgeranno completamente la nostra economia e creeranno l'iperinflazione, l'oro sarà l’unica arma contro di loro. Comprate oro, gente.
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  1. ida
    Settembre 17, 2013 alle 11:28

    ha detto:

    Hai proprio ragione: è bellissimo.