Interviste
 
Debutto, con successo, a Cannes per Mad Max, Fury Road.
“Mi hanno odiato tutti per questo film” dice, scherzando ma nemmeno tanto, Charlize Theron, che ha debuttato a Cannes con Mad Max: Fury Road, riavvio della trilogia iniziata nel 1979 con “Interceptor” che segna la fine di un lunghissimo e travagliato percorso per il film, che il regista George Miller aveva in testa da lungo tempo.

Poi spiega: “Mi hanno odiato perché nel creare Furiosa, il mio personaggio, abbiamo fatto varie prove ma non me ne convinceva nessuna. Poi un giorno sono andata da Miller e gli ho detto: ‘Mi devo rasare a zero, così funzionerà’. Lo feci, e naturalmente la cosa settò il carattere del film e così molta gente, uomini e donne del cast, dovettero rasarsi a zero. Gli uomini erano più arrabbiati delle ragazze”.

 

In Mad Max Fury Road a vestire i panni del protagonista, Max Rockatansky, ci sarà Tom Hardy, l’attore inglese di Lawless, Il cavaliere oscuro e Inception. Hardy, che ha sostituito Mel Gibson dopo la sua defezione, è affiancato da una mai così aggressiva Charlize Theron.

L’attrice sudafricana nel film interpreta l’imperatrice Furiosa, una donna convinta che la strada per la sopravvivenza passi attraverso il deserto, fino ad arrivare al suo paese d’origine, fino ad arrivare a casa.

Il film è stato girato in Namibia, nella sua Africa. Anche lei dunque è tornata a casa.

Già, e al contrario di quel che pensa Furiosa, la cosa mi ha creato qualche conflitto. Credo che capiti a molte persone che decidono di lasciare per sempre i luoghi della propria infanzia. Da una parte c’è la voglia di tornare, la nostalgia. Dall’altra, quasi un senso di soffocamento, quando si torna.

L’ha scelto lei il nome, Furiosa? E’ una parola italiana.

No, è stata un’idea del regista George Miller. Mi ha detto che ama i nomi che finiscono con ‘a’, con una vocale. E Furiosa era il nome perfetto per il mio personaggio.

Cosa fa diventare furiosa Charlize Theron?

La sofferenza che noi esseri umani imponiamo ad altri esseri umani.

Il suo personaggio farà ragionare sulla forza delle donne.

Furiosa è forte, ma è così forte per via delle circostanze. Io credo che sia un falso quello che le donne vogliano sempre considerarsi forti come gli uomini. In parte lo siamo, ma siamo anche molto altro. Mi è piaciuto molto interpretare una donna in un mondo difficile, in cui i comportamenti di tutti sono così influenzati dalle circostanze. Furiosa è forte, ma anche vulnerabile, è determinata ma anche spezzata. E’ letteralmente furiosa. Ed è tutte queste cose a causa del mondo in cui è costretta a vivere, e fa affidamento ai suoi istinti esattamente come lo fa Max. O fa così o muore. E l’obiettivo, in questo film, è non morire, fisicamente o psicologicamente.

Dal primo Mad Max sono passati 36 anni. Secondo lei, le nuove generazioni, quelle che non conoscono il vecchio Mad Max, possono essere ugualmente attratte dalla storia?

E’ un film che regge da solo, non hai bisogno di aver visto i primi tre film. Al tempo stesso, è un omaggio a una saga che ha fatto la storia del cinema. Quindi sarà molto apprezzato da chi ricorda i primi film, per i riferimenti che ci troverà.

Cos’è che attrae così tanto di questa storia?

Mad Max piace perché quel mondo è molto elementare. E’ ridotto all’osso e proprio per questa ragione puoi raccontare storie che sono allegorie di un mondo più complesso. Questo film è un lungo inseguimento, 110 minuti di inseguimento, durante il quale scopri i personaggi e le loro relazioni e la storia che ci sta dietro.

Lei è bellissima anche completamente calva. Le è mai capitato di odiare la sua bellezza?

No perché la bellezza non è una condizione permanente. Stamattina, dopo che ieri sera con un'amica ci siamo bevute una bottiglia di vino, ho fatto un servizio fotografico, e credo che i miei occhi siano entrati in sala trucco qualche minuto prima del mio corpo. Un incubo per la truccatrice, che è corsa prendere un po' di ghiaccio mentre le dicevo che oggi si sarebbe davvero guadagnata la pagnotta.

Quindi la bellezza è un'illusione?

Quello che la gente non capisce è che i film e i giornali sono una cosa, la vita reale un'altra. La gente compra le riviste, ti vede in copertina e pensa che tu sia quella lì. Non è così, la vita reale è diversa. Per fortuna.

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