Interviste
 
Colfer, gay dichiarato, ci racconta come ha vinto il bullismo
(KIKA) – LOS ANGELES – Broadway, con i suoi musical, le sue luci e il suo stile, ha sempre avuto un fascino particolare per qualsiasi attore che si rispetti, come prova ardua di musica, recitazione, ballo e canto.

E tra gli attori di Hollywood più ardimentosi, chi non vorrebbe prendere parte a un musical televisivo, dare prova delle sue virtù recitative e riscuotere un successo planetario? E’ il caso della serie tv americana Glee, trasmessa in Italia con le prime tre stagioni, il cui episodio finale, Yes or No, andrà in onda il 25 gennaio 2012 sul canale televisivo Fox.


Successo riconosciuto dal pubblico, dagli stessi musicisti, uno tra tutti Jovanotti, e dalla critica, che ha fatto fioccare brillanti recensioni su tutti i media, Glee è un mix di musica e recitazione, con temi molto vicini ai giovani d’oggi. Gli ingredienti principali sono un College americano, un coro e tanta, tanta musica.

Oltre ai protagonisti un po’ più conosciuti già visti in tv, come Matthew Morrison, Jane Lynch e Lea Michele, molti altri hanno fatto il loro debutto sul piccolo schermo grazie a Glee: Chris Colfer, fanciullo prodigio, a soli diciannove anni ha fatto innamorare la produzione del programma, che pur non dandogli il ruolo per cui si era presentato, ha creato un personaggio tutto per lui, azzeccando in pieno: Colfer ha vinto infatti un Golden Globe come miglior attore non protagonista ed è stato inserito nella lista delle 100 persone più influenti dal Time.

Gay dichiarato, Colfer non ha mai fatto segreto del suo orientamento sessuale, sfoggiandolo con orgoglio anche se ciò gli ha causato molti problemi in passato; anche Kurt, il personaggio che interpreta nel telefilm, è omosessuale.

Come va con Kurt? Le è piaciuta questa stagione?

“Questa stagione è fantastica, mi piace tantissimo. Kurt si candiderà alle elezioni per il rappresentante degli studenti e avrà alcune esperienze nuove durante la stagione. Con Blaine, invece, ci sarà un po’ di maretta e una persona, Sebastian, proverà a inserirsi tra di noi: Kurt avrà molta paura che qualcuno cerchi di portarsi via Blaine e reagirà di conseguenza, mostrando un lato di lui che nessuno conosce. Finalmente un po’ di drammaticità, ero stanco di non fare altro che dirgli “Ti amo”, speriamo che ci siano altre situazioni così!”.

Kurt e Blaine si sono già baciati, scatenando qualche polemica… quest’anno faranno di più?

“Penso che sia stato un gran bel bacio! Era proprio quello che ci voleva, era importante che Kurt e Blaine si mettessero insieme, e il bacio ha rappresentato quella volontà. Fare un altro passo? Vedremo, vedremo… Ogni volta che appare qualcosa di controverso sul piccolo o grande schermo, esplode la polemica come se fosse la prima volta in assoluto che quella cosa si vede o si verifica, mentre non dovrebbe essere un problema così grande. E chi ha qualcosa in contrario, può sempre chiudere gli occhi per due secondi…”

Glee l’ha portata al successo: farebbe un film senza cantare?

"Ne ho appena finito uno in cui non canto, si intitola Struck by Lightning e uscirà quest’anno. Devo dire che cantare e recitare insieme è però la cosa che preferisco fare, perché penso che la musica e la canzone siano gli strumenti migliori che ha un attore per veicolare il suo messaggio al pubblico, mi piacerebbe continuare a cantare e recitare insieme, ma non puoi sempre fare la torta e mangiarla tutta da solo, purtroppo".

L' anno scorso è stato notevole, con i Golden Globe e gli Emmy. Come sono cambiate le cose dopo questi riconoscimenti?

“Davvero fantastico…Le cose sono cambiate, certo. Soprattutto è cambiato il mio soggiorno ora che c’è una statuetta sfavillante al suo interno. Glee è un telefilm molto pop, orientato per di più ai giovani, e la soddisfazione più grande per me e per qualsiasi attore come me, è stata quella di essere rispettato e riconosciuto come attore, e non come l’ennesimo fenomeno da telefilm”.

Ed è stato nominato tra le 100 persone più influenti dal Time. Crede che sia stato nominato per quello che rappresenta in Glee?

"Certo, non sarebbe potuto essere altrimenti, non c’è modo in cui ci sarei arrivato senza Kurt, e ho pensato che fosse più un onore per Kurt, che per me stesso. Kurt è uno dei primi ritratti positivi di un ragazzo gay: non è stato cacciato di casa dai genitori, non è stato vessato dagli amici, nessuna delle cose negative che si sono ormai viste migliaia di volte in tv. Per questo il pubblico ha reagito molto bene".

Un po’ troppa pressione per un ragazzo di 21 anni?

“Vero? La responsabilità si sente, ogni tanto diventa quasi soffocante, ma mi è stato conferito questo ruolo di modello per i ragazzi come me e cerco di assolvere il compito al mio meglio”.

Come fa a fare tutto?

“Non ho vita al di fuori del lavoro. Sono davvero troppo giovane per essere uno stacanovista, ma davvero mi piace fare quello che faccio. Ho appena finito di scrivere un libro per bambini, si intitola The Land Of Stories, e nelle pause dal set mi rinchiudevo nel mio camerino a scrivere qualche frase, appena avevo cinque minuti mi fiondavo sul portatile, e figuratevi che mi hanno chiesto anche di scrivere una autobiografia!”

E come ha risposto?

“Mi state prendendo in giro? Ho vent’anni, sono troppo giovane!”

Justin Bieber l’ha fatta a sedici…

“Bieber non è più una persona, è un’entità… Sarebbe la cosa più odiosa che potrei fare a vent’anni…Magari quando ne avrò venticinque potremmo riparlarne”.

A proposito di pressione, com’è fare la spesa, da famoso?

“Terribile. Uscire è diventato difficile ma non credo che nascondersi sia il modo giusto di trattare con la fama. La celebrità ha moltissimi lati positivi, come andare agli Emmy, o ai Golden Globes, ma anche numerosi tratti paurosi, c’è gente pazza al mondo, persone che non condividono quello che rappresenti, o cui non piaci, e te lo dicono, ti mandano lettere, sono completamente folli”.

In passato ha subito episodi di bullismo che l’hanno costretta a studiare a casa.

“La cosa positiva del bullismo? Mi ha insegnato a rimettermi in fretta sulle mie gambe e tornare più forte di prima”.

Quindi ha imparato a non curarsi dei bulli e delle loro angherie?

“Sto ancora imparando. La lezione impartita da queste storie è che non puoi sempre piacere e accontentare tutti, quindi ho imparato a non farlo.Fortunatamente non sono mai stato vittima di bullismo fisico, ma una volta mi hanno urlato “Frocio!” nei corridoi di scuola. Superando ogni imbarazzo, gli ho risposto: “Si, ma tu sai dividere quella parola in sillabe??”. E tutti si sono messi a ridere…
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