Interviste
 
Il rapper nell'ultimo film di Paul Walker, Brick Mansion
Si definisce uno sculture della musica, perché il suo ultimo disco è "un'opera d'arte" (viva la modestia). Ma sul futuro artistico il rapper RZA, uno dei più conosciuti esponenti del mondo hip-hop, autore delle colonne sonore per i film di Quentin Tarantino, tra le più famose quelle di Kill Bill e Django, ha le idee molto chiare e sceglie il cinema.
"E' la più completa forma di espressione e io voglio continuare a fare ridere e piangere gli spettatori." E anche se questo mondo è fatto di attori marionette "Io mi sento più un Pinocchio." Il rapper leader dei Wu-Tang Clan, che ha diretto Russell Crowe in L'uomo con i pugni di ferro ed ha recitato per Ridley Scott in American Gangster, parla del fatto che esiste solo una copia del suo ultimo album, del ruolo che lo ha visto impegnato in Brick Mansion (ora al cinema inn Italia) e di Paul Walker. "Con questo film rivive il suo sorriso".

Brick Mansion è stata l'ultima pellicola girata da Paul Walker prima di morire.
Com'è stato per lei rivederlo sul grande schermo?


Paul Walker aveva un'energia incredibile e un sorriso bellissimo. E' stato un onore lavorare con lui. Vederlo nel film è stato davvero molto triste, ma almeno mi ha dato la possibilità di rivedere il bellissimo sorriso che aveva.

C'è qualcosa in particolare che ricorda di lui?

Il miglior ricordo che ho di lui è senz'altro l'amore immenso che aveva per la figlia. Mi aveva parlato della difficoltà dell'essere padre in questo settore, dove si viaggia spesso e si è lontani da casa. Ma lui faceva in modo di fare venire la figlia in città per stare con lei con lei il più possibile. Era la gioia della sua vita.

Nel film interpreta Tremaine Alexander, re della droga di Detroit. Le piacciono anche i ruoli non da cattivo?

Come attore mi piacciono entrambi i ruoli. Mi piace fare sia il cattivo che il buono, mi piace provare tutte le personalità. E questo mestiere ti dà proprio questa possibilità. E amando l'azione ero contento di far conoscere agli americani il parkour.

Ha mai provato a fare parkour mentre eravate sul set?

No, non ho provato. L'ho lasciato fare a Davide (Belle, ndr), lui è un esperto, ed è coraggioso.

Nel film vediamo il suo personaggio cucinare in diverse occasioni. A lei piace cucinare?

Mi piace molto cucinare, ma sono vegeteriano. Tremaine Alexander non lo è, nel film infatti cucina carne, viste le origine caraibiche del personaggio.

Lei fai musica, scrive sceneggiature, recita, si approccia in maniera differente nelle varie cose?

Sì, assolutamente. Mi approccio nel modo richiesto dal tipo di lavoro. Ad esempio come attore, mi approccio come se fossi il passeggero di un autobus, che conosce la sua destinazione, ma ogni tanto si chiede come mai ci si sta mettendo molto, come mai si gira a destra o a sinistra. Sul bus ti siedi e aspetti di arrivare a destinazione. Per gli attori è così, sono un po' come una marionetta, anche se io credo che dovrebbero essere più come Pinocchio. Quando vado in studio per fare musica invece non è come quando vado su un set. In quel caso è diverso, c'è molta più energia, puoi farti qualche birra.

Se fosse obbligato a scegliere tra il cinema e la musica, cosa sceglierebbe?

Onestamente credo che sceglierei il cinema. E' l'unica arte completa, che copre anche tutte le altre. Nel fare cinema puoi recitare, scrivere canzoni per il film, dirigere, scrivere la sceneggiatura. Il cinema per me, ora che l'ho scoperto, è diventata la più grande forma di espressione artistica.

Anche il suo ultimo album Once Upon a Time in Shaolin l'ha definito arte. Cosa lo rende tale rispetto ai suoi lavori precedenti?

Tutti i mie dischi sono arte. Ma ora l'industria è cambiata, quello che pensiamo sia arte è cambiato, soprattutto in campo musicale. Anche chi non è professionista può fare arte grazie alla tecnologia. Ci sono voluti sei anni per registrare Once Upon a Time in Shaolin, ed è stato come fare una scultura. Perché farlo è stato proprio come fare lo sculture: sai che forma vuoi dare, che pietra vuoi usare. Ed è così che l'arte dovrebbe essere: unica. Come il packaging del disco, è un pezzo d'arte, la migliore secondo me.

Di questo album infatti è uscita una sola copia all'interno di un cofanetto fatto a mano. L'idea sarà copiata da altri musicisti secondo lei?

Sì, sicuramente.

Tornando a parlare del film, cosa deve aspettarsi il pubblico?

E' un film di intrattenimento, questo è lo spirito con cui si va al cinema in generale. E questo è proprio il caso.

Ci sono bei personaggi, azione, bravi attori.

Progetti per il futuro?

Molti progetti. In particolare voglio far ridere le persone e farle anche piangere. Ogni giorno cerco di essere un uomo e un artista migliore, voglio continuare su questa strada.
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