Interviste
 
"Mi spiace, non dirò molto, solo che Superman non muore alla fine".
L'aspetto è quello di un delinquentello di periferia: fisico scolpito, tatuaggi, abbigliamento casual. Zach Snyder, sotto il look del duro, nasconde però  un talento da regista che gli è riconosciuto dal gota di Hollywood, anche se con Superman dovrà provare di non averlo perso e di poterlo convogliare in un deciso successo al botteghino dopo i tentennamenti dei suoi ultimi film.  L'impresa che si è scelto non è tra le più semplici: rifare Superman.

L'ultimo tentativo è stato un mezzo disastro ed è stato uno dei pochi supereroi che non ha visto un seguito al film originale, senza parlare della maledizione di Superman, che vede attori e registi perseguitati dal un fato particolarmente maligno e beffardo, ma lui, Snyder è di quei registi che non hanno paura di rischiare e che sono pronti a gettarsi a mare con una pietra al collo pur di non intaccare la visione che hanno nella loro testa di come dovrebbe essere il loro film. Sono un manipolo e Snyder è uno di questi: vedremo. Le poche scene che ci hanno mostrato sono sicuramente di buon  auspicio, ma il responso finale toccherà al pubblico e la misura del suo talento sarà espresso dai numeri al botteghino.

Lui è molto sicuro di se stesso, quasi arrogante, sicuramente non modesto o insicuro, insomma, almeno in apparenza.

Mi spiace ma non dirò molto, voglio che la gente vada al cinema non conoscendo già tutti i particolari. Mi piace che il pubblico si sorprenda, sennò che gusto c'e' ad andare a vedere un film di cui si conosce già tutto?

Va bene, ma come finisce?

Superman non muore...
Cosa le ha fatto venire voglia di imbarcarsi in questa avventura?

Quando mi hanno approcciato la prima volta e me l'hanno proposta ho detto di no. Immaginavo di non sapere cosa dire di nuovo, di cosa parlare? Non ero convinto e non ero sicuro di potere fare bene. Poi invece ho capito che sarebbe stato possibile, che erano interessati a raccontare l'uomo dentro al costume. Le decisioni che lo portano ad essere chi è, a comportarsi come si comporta. Che l'audience non avrebbe guardato Superman, lo avrebbe guardato dentro. Non un dio, ma un uomo che ci definisce con le sue differenze e che ha dentro le stesse domande di tutti: quale e' il mio destino, perche' sono qui, che ruolo ho nell'universo, qual'è il senso della vita.

Cosa ha di originale questo film rispetto a quelli del passato?

In un certo senso tutto. Lo abbiamo approcciato come se non fossero mai stati fatti film o serie televisive. Abbiamo guardato solo ai fumetti, cercando di dimenticare tutto il resto. E' un film originale e non si ispira a niente di già realizzato, ma certo, un'iconografia comune ci sarà per forza, è propria del personaggio. Quando abbiamo visto Henry con il costume indosso, anche se era la versione vecchia, sul set ci siamo tutti zittiti. E' un simbolo così potente: e' il secondo piu' riconoscibile al mondo dopo la croce cristiana. Vuol dire che ovunque vai e mostri quel simbolo la gente ti dice Superman. Henry poi sembra nato per indossarlo.

I nemici sono gli stessi di una volta, quindi la mitologia rimane intoccata?

Sarei stato un pazzo a toccarla: c'e' una ragione se questo ragazzo è in giro da settantacinque anni. E' il decano dei supereroi, quello con la S maiuscola, altro che Iron Man o quei personaggi minori. Ottimi film, ma il valore dei personaggi nella cultura pop e' pari a zero. Superman e' il supereroe per eccellenza. Quindi certo, la storia non varia nei particoari importanti, viene da Cripton e diciamo che tiene Zod nei suoi binocoli durante il film.


I nemici si dice siano importanti quanto gli eroi per fare un buon film.

Verissimo, infatti Michael Shannon è un fantastico generale Zod. Una volta stabilite le ragioni e le motivazioni dietro al personaggio, Michael è stato meraviglioso: è molto intenso e come ogni cattivo non pensa di essere cattivo, anzi, ha le sue motivazioni e si sorprende che Superman, che viene dal suo pianeta, non le comprenda. C'è un problema filosofico non indifferente e le ragioni di Zod e il suo punto di vista sono anche comprensibili.E Kevin Costner?

Lui è il cuore del film.  Anche quando non è in scena, ogni decisione che prende Clark riporta ai suoi insegnamenti.  C'è un dialogo molto intenso, dove Kevin, che interpreta il ruolo del padre, un contadino, semplice, saggio e globale nelle sue visioni, dice al giovane Clark: "Quando scopriranno chi sei e cosa puoi fare, tutto cambierà. Quindi devi definirti, pensare al tipo di uomo che sei e che vorrai essere perchè sei destinato a cambiare il mondo". Lui e Diane Lane, nei panni della madre adottiva di Clark, capiscono istintivamente il ruolo che quel bimbo può avere e provano a prepararlo nel modo migliore

Quale la sfida maggiore?

Diverse, prima di tutto la sceneggiatura, che però ha trovato subito la sua via. La prima, importante e vinta è stata il casting. Quando mi sono trovato davanti a questo straordinario gruppo di attori ho pensato che avremmo fatto un grandissimo film. L'altra è stata cercare di essere il più realistici possibile, in ogni cosa che fa Superman, dal volare, al sollevare cose. Complicato fare sembrare tutto reale, ma è stata una priorità. Vogliamo che sia un film che duri nel tempo e che non si bruci dopo un anno con l'arrivo di nuovi effetti digitali. Abbiao dovuto inventarci mille stratagemmi e direi che è stata la sfida più complicata.

Il suo precedente esperimento con i supereroi, Watchmen, non è stato amato dal grande pubblico, ora forse sarebbe diverso, non crede?

Assolutamente sì, probabilmente se fosse uscito la settimana dopo The Avengers parleremmo di un grande successo perché anche i non amanti dei fumetti avrebbero inquadrato meglio i personaggi e il mondo in cui si muovevano. Io sono un fan dei comics e rispetto allo spettatore medio sono un poco più avanti nei miei gusti e conoscenze.

Qui si parla di un potenziale franchise. Le cose cambiano in questi casi?

Sarei naif se dicessi che non è vero: stiamo parlando di Superman, certo che l'idea e' quello di continuare nel tempo. Lui è il top della piramide. Per noi è anche rilevante introdurlo ai giovani, che non lo conoscono nel dettaglio, e certamente farlo onorando il personaggio, di cui sono un grandissimo fan. Diciamo che per andare avanti bisognerà che Superman voli per davvero, al momento, come detto, non lo uccido alla fine di questo...

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