Interviste
 
L'attrice racconta a Variety il suo nuovo ruolo nel film di David O. Russell.
(KIKA) - NEW YORK - I tanti fan di Katniss e di Hunger Games non sono mai sazi della saga, ma la sua protagonista, Jennifer Lawrence, non ha alcuna intenzione di battere il ferro finchè è caldo: "Se dovessero ricominciare, io non sarò coinvolta. Penso che sia troppo presto, secondo me bisognerebbe aspettare, e anche un bel po' di tempo'".

Lo ha dichiarato la stessa attrice american a Variety durante la première newyorchese del suo ultimo film, Joy, in cui interpreta la donna che inventò il Miracle Mop, conosciuto in Italia come mocio, lo straccio a frange che si strizza in un secchio apposito senza sporcarsi le mani. Nel nuovo film, Jennifer Lawrence è diretta ancora una volta da David O. Russell, il regista de Il lato positivo, film che le fece guadagnare un Oscar, e American Hustle, per il quale venne nuovamente candidata.

Jennifer non vedeva l'ora di tornare a lavorare per la terza volta con Russell e ricorda con la rivista come lui l'abbia convinta: "Mi ha chiamato nel cuore della notte un anno e mezzo fa, forse due, dicendomi: "Ti piacerebbe interpretare la donna che ha inventato il Miracle Mop, Joy Mangano?" E io: "Certo, ora lasciami dormire e domani ti richiamo!"

Dopo un matrimonio fallito, Joy Mangano, newyorchese classe '56, ha un colpo di genio che la trasforma prima in una star delle vendite televisive e poi nella fondatrice di un vero e proprio impero economico basato sulle cosiddette faccende domestiche.

"Oggi di lei sappiamo che è una matriarca che ha fondato un impero multimiliardario, ma all'inizio non era che una ragazza madre impiegata presso la Eastern Airlines. Le hanno detto di no un milione di volte, ma lei ha continuato a lottare," ha detto Jennifer Lawrence puntualizzando: "Ho pensato che fosse davvero un modello di vita, una fonte di ispirazione!"

Le ha fatto eco il regista, defindendo quella della Mangano una "ascesa al potere e alla ricchezza che ha richiesto delle capacità davvero straordinarie. In pratica è diventata una specie di gangster. Ecco cosa mi ha ispirato: che fosse una dura ma nel contempo anche buona, gentile, comprensiva. Non ho mai visto una cosa come questa in un film "da donne". Ma in molti film "da uomini".

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