Interviste
 
Il regista di Perfetti Sconosciuti parla del nuovo film, che dibatte sui social network.

(KIKA) - MILANO - Perfetti sconosciuti: la nuova commedia del regista Paolo Genovese racconta gli equivoci che nascono durante una cena tra amici, tre coppie e un uomo, dopo che la padrona di casa propone ai suoi ospiti di condividere con gli altri tutto quello che hanno sul proprio cellulare: messaggi, chiamate e memorie.

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Nato come un gioco, diventa presto un modo per svelare i propri segreti, siano questi imbarazzanti o divertenti.

E' molto difficile oggi trovare delle storie originali. A fare la differenza è il punto di vista. Abbiamo trovato l'espediente del gioco del cellulare che doveva far parte di una sola scena ma poi è diventato uno strumento fertile per raccontare il nostro presente. L'idea era quella di far partecipare alla cena lo spettatore in veste di ottavo commensale”, ha dichiarato il regista in conferenza stampa dopo la prima romana del film, che è stato accolto con una standing ovation al termine della proiezione.



L’arma del delitto di Perfetti sconosciuti è senza ombra di dubbio lo smartphone: “Fino a vent'anni fa i nostri segreti erano custoditi nelle nostre menti. Oggi li abbiamo affidati ai cellulari trasformandoli in un tallone d'Achille, e non solo per quanto riguarda i tradimenti. Il film non è accusatorio nei confronti dei social ma del modo in cui vengono utilizzati che possono essere infiniti”.

Il film esordisce nelle sale cinematografiche l'undici febbraio.

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