Interviste
 
In un'intervista rilasciata a Vulture, il regista parla di The Hateful Eight e molto altro


(KIKA) – Bisognerà attendere ancora cinque mesi prima di vedere sul grande schermo il nuovo film diretto da Quentin Tarantino, The Hateful Eight. Nel cast figurano attori del calibro di Samuel L.Jackson, Kurt Russell, Tim Roth, Michael Madsen e Channing Tatum. In piena post-produzione, il regista ha concesso una lunga intervista a Vulture – la rivista di cultura del New York Magazine – dove, come sempre, parla senza peli sulla lingua.



The Hateful Eight ha lo sfondo della Guerra Civile americana, come Il Buono, il Brutto e il Cattivo.

“Quel film però non parlava del conflitto razziale insito nella Guerra Civile, si occupava solo di ciò che accadeva. Il mio invece parla di una nazione divisa proprio dal conflitto razziale, e di quello che avviene in seguito, sei, sette, otto, dieci anni dopo”.

Questo renderà il film attuale. Tutti parlano di questo tema proprio adesso.

“Finalmente il tema della supremazia dei bianchi è diventato attuale, se ne sta parlando e si sta affrontando la cosa. Ed è proprio ciò di cui parla The Hateful Eight”.

Come può rientrare nel film ciò che sta accadendo a Ferguson e Baltimora?

“Era già scritto nella sceneggiatura. Era già nelle scene che avevamo girato. Sembra un tempismo perfetto, ma non era nelle nostre intenzioni che vi fosse del tempismo. È solo accaduto. Adoro il fatto che le persone parlino del razzismo istituzionale che esiste da sempre nel nostro Paese e che è stato ignorato finora”.



Tarantino, poi, sveste per un momento i panni del regista indossando quelli del “semplice” spettatore di cinema…

“Ho adorato Kingsman. E ho davvero apprezzato It Follows, aveva la miglior premessa per un film horror da tanto, tanto, tanto tempo”.

Per quanto riguarda le serie tv invece sorprende un po’ tutti...

“Le ultime due serie che ho visto fino alla fine sono Justified e How I Met Your Mother. Ho provato a vedere la prima puntata di True Detective, prima stagione, e non l’ho capita. L’ho trovata noiosissima. E la seconda stagione mi sembra pessima. Tutti questi attori belli che cercano di non essere belli e vanno in giro come se portassero il peso del mondo sulle spalle”.

“La serie che adoravo della HBO era The Newsroom, di Aaron Sorkin. È stata l’unica serie che ho visto letteralmente tre volte. Lui è sicuramente il miglior sceneggiatore di dialoghi sulla piazza”.

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