Interviste
 
Una lunga intervista sulla musica e i social. E sui cantanti di domani
(KIKA) - MILANO - "Dimmi tutto, sono qui". È un Red Ronnie molto disponibile e gioviale quello all'altro capo del telefono, e seppure a distanza la sua empatia si percepisce a occhi chiusi. Il vate musicale per eccellenza, colui che dal 1992 con Roxy Bar ha fatto conoscere la musica agli italiani di due generazioni, quello che con i suoi programmi ha intrattenuto il popolo rock e non solo con trasmissioni come Help, Bandiera Gialla, Be Bop a Lula e tante altre, a parlare di musica sembra un bambino in un parco divertimenti. Ed è con passione che Red ha traghettato il Roxy Bar dalla televisione a internet, ormai da tre anni sulla piattaforma Stream.it creando RoxyBar.tv, un progetto innovativo senza paragoni nei cui studi, in un mix di musica e cultura da primato, entrano ogni domenica star della musica nazionale e internazionale oltre alle nuove proposte. Ed è proprio con un termine così sanremese come nuove proposte che inizia la nostra intervista.

E' appena finito il Festival di Sanremo con le solite polemiche sugli ascolti. Secondo te è una kermesse destinata a morire?

"No, per niente. Sanremo è uno show televisivo e fin quando rende, verrà tenuto in piedi, artificialmente magari. Mi chiamavano  chiedendomi chi avrebbe vinto, ma nessuno mi sapeva dire chi aveva vinto nell'edizione precedente. In ogni caso, si sa chi vincerà se si conosce bene il regolamento: due ore prima che iniziassero a cantare le nuove proposte, avevo detto che avrebbe vinto Rocco Hunt. E così è stato".

Rocco HuntPer l'anno prossimo allora potresti fare una previsione...

"Mah, guarda, a me di Sanremo non me ne frega niente".

Sanremo è stato colpito anche da una accusa di plagio non da poco: Arisa, nella canzone vincitrice Controvento, avrebbe copiato l'intro da Entra nel cuore di Micol Barsanti.

"Arisa non c'entra niente. Ci sono delle cose in comune, poi l'arrangiatore di Arisa aveva sempre manifestato a Micol grande ammirazione per quel pezzo. Quando ci sono intro così uguali, poi anche l'atmosfera del pezzo... A volte una intro è molto importante, dà il mood del pezzo e diventa caratteristica nello svolgimento. Tra l'altro domenica a Roxy Bar ci sarà proprio Micol, che è una amica, smarrita perché oggetto di un battage mediatico molto forte in questi giorni: le farò cantare Entra nel cuore".

Cosa dovrebbe fare secondo te quindi un artista per emergere?

"Un artista dovrebbe fare semplicemente una cosa: suonare. Smettere di vivere i social, dimenticarsene completamente e dedicarsi molto di più alle prove in sala, e poi ai concerti dal vivo, dove riuscire a imporsi con la sua musica".

Quindi la buona vecchia gavetta è la cosa migliore...

"Già, proprio così. Tant'è vero che gli unici che sono usciti dai talent show e hanno resistito sono coloro che avevano una vita musicale già prima, coloro che prima già esistevano come artisti. Vedi Noemi, vedi Emma Marrone, che andava on the road: questi ragazzi sono quelli che hanno resistito, hanno soltanto usato i talent per arrivare a più persone".

A proposito di talent show: tu cosa ne pensi?

"In un periodo di crisi di vendite un ragazzo che è uscito da un talent è stato in tv per molto tempo e ha acquisito una popolarità tale che gli consentirà di vendere qualsiasi disco faccia in gran numero di copie.  Il talent è un po' un rifugio per l'industria musicale italiana, ma è pessimo per la musica. Quando arrivano i nuovi protagonisti del talent, quel ragazzo viene abbandonato a se stesso perchè non serve più: e via così finchè dura questo gioco al massacro. Purtroppo il talent show non è utile a chi compone musica: i ragazzi sono costretti di essere attori di emozioni che hanno scritto altri e non sono interpreti di se stessi. Probabilmente anche Lucio Dalla, Jovanotti, Vasco e Fabrizio de Andrè, se si presentassero da sconosciuti a un talent ,verrebbero scartati. In questo modo stiamo costringendo a cambiare mestiere ai potenziali artisti del futuro".E le case discografiche sono ancora importanti nel mondo musicale?

"Non hanno più il potere economico di una volta, internet e i social network stanno eliminando tutti gli intermediari. Purtroppo l'industria musicale è stata bistrattata, gli artisti hanno sempre meno importanza, una volta erano idoli indiscussi, oggi sono invece creati ad arte, sono meno intelligenti, meno creativi, insomma più stupidi, per via di progetto deculturalizzazione dell'Italia pazzesco, ma anche del mondo. Se sei colto pensi, se pensi protesti, se protesti sei un problema. Per molti è meglio avere un popolo bue 2.0, che si sfoga sui social credendo di contare, ma invece non conta niente".

Sei sempre stato un precursore nelle tue trasmissioni, dove prendi le idee?

"Sono parte della mia vita, io faccio ciò che vivo. Quando ho messo la chat nel 1995, l'ho fatto perchè dal 1991 esisteva già. Eravamo in quattro, quella chat era stata messa su dalla Rai, ma a momenti neanche la Rai sapeva della sua esistenza. In seguito mi hanno detto che è stata la prima volta che c'è stata interazione con il mondo internet. Sono cose che vengono in maniera naturale perchè le vivo, perchè le faccio".



Il prossimo anno RoxyBar.tv continua?

"RoxyBar.tv è completamente gratuito: non paghi il canone per vederlo e puoi usufruire di tantissimi contenuti gratuiti per gli approfondimenti.  Se trovassimo alcune sponsorizzazioni potremmo anche andare oltre al trenta marzo, data dell'ultima puntata. Per ora sì, nel senso che abbiamo coperto parzialmente le spese di produzione, considera che i soldi ce li metto io. Ho venduto l'anno scorso da Christie's la mia collezione di memorabilia per finanziare Roxy Bar e Roxybar.tv".

Quindi parte del budget sono soldi tuoi...

"Sì: in italia mi dicono, ma non so se sia vero, che c'è un politico che ha interessi nelle televisioni. Sembra voglia mantenere vecchio il mondo delle tv, se non altro per un mero fatto di business.  Questo fa si che l'Italia sia a livello di banda larga il quarto mondo (se prima eravamo il terzo), mentre lo sviluppo del paese è legato a internet. Il tentativo, finora più che riuscito, è quello di veicolare ancora la pubblicità sulle tv e non su internet, screditando i numeri di audience che esso genera".

Sei favorevole al canone Rai?

"Sarei favorevole se non ci fosse la pubblicità, se ci fossero più programmi culturali e quindi molto più spazio per la cultura. Se invece si usano i soldi per fare concorrenza alle tv private, allora no. È stato allucinante per esempio vedere il Festival di Sanremo con tutta quella pubblicità".

La politica è sempre stata fuori dai tuoi programmi...

"Sì, anche se spesso ne sono stato associato, vedi per esempio per il caso Moratti, che credevo fosse una amica, anche se alla luce dei fatti non so, ma mi aveva chiesto un aiuto..."

... secondo te, con Matteo Renzi cambierà qualcosa?

"Io in passato ho sostentuto pubblicamente Renzi, lo conosco e l'ho frequentato quando era presidente della regione Toscana prima che diventasse sindaco di Firenze. Diciamo che mi piace parlare quando conosco le cose: mi ha lasciato preplesso la presa di potere senza passare dalle elezioni e il fatto che abbia detto di aver dovuto fare così perchè "ci sono cose che non posso dire". Aspetto che mi racconti queste cose, io non giudico le persone dalle parole ma dai fatti: ha detto che farà i fatti, mi aspetto quelli. Soprattutto fatti sulla cultura: noi non siamo il paese delle Ilva o delle miniere del Sulcis, siamo il paese della cultura, del panorama, del cibo, del turismo, dell'accoglienza. E perchè no, della musica. Mi aspetto grandi invesitmenti sulla cultura".

Per sdrammatizzare, una domanda originale: qual'è il tuo gruppo preferito?

"Ah il mio preferito è semre Jimi Hendrix, l'extraterrestre. Andato via troppo presto, è stato prelevato".

Ultima domanda: prossimi progetti?

"Quando hai una televisione 24 ore su 24, non c'è molto tempo libero. Ho un sacco di materiale da montare: mi trovo un po' in imbarazzo, ma mi ha telefonato Hugh Corn, il chitarrista degli Stranglers, e mi ha chiesto che fine aveva fatto l'intervista che avevamo fatto. Beh, è lì da montare, da un anno e mezzo. Non hai idea di quanto materiale ho realizzato e devo montare, insomma sono parecchio incasinato...".

Domenica chi sarà al RoxyBar?

"Ci sarà uno spettacolo straordinario, verrà Loredana Bertè con tutta la sua band a celebrare i suoi 40 anni di carriera. Loredana è la vera rocker italiana, ne incarna tutti gli aspetti, cioè la trasgressione, l'irrequietezza, questo vivere nella vita una realtà artistica, non è la ragioniera che va sul palco e si trasforma. Poi ci saranno Ambra Marie, che mi è sempre piaciuta ed è uscita da X Factor, Samuele Violante, che ha fatto la sigla, e poi George Merk".



Ok, ancora una: cosa farai da grande?

"Beh, ho 62 anni, anche se non sembra. Da grande il mio sogno è di essere libero, non voglio soldi ma serenità, voglio poter pagare i debiti, voglio che RoxyBar e RoxyBar.tv vadano avanti, e io voglio essere libero da problemi di sponsorizzazione. Voglio andare da Mogol a fare un'intervista intima, voglio andare a casa di Gino Paoli, voglio seguire il tour di Emma, quello di Vasco, voglio andare a New York da Jovanotti e fare un giro con lui. Ti ho detto le prime che mi venivano in mente, ma voglio fare quelle cose che non riesco a fare ora, come andare dagli artisti nei loro studi a parlare. Quello in cui io sono bravo è fare le interviste: beh vorrei fare questo, incontrare le persone, vorrei avere tempo di digitalizzare tutto il mio archivio in modo che tutti possano fruirne. Vorrei poter avere la serenità economica per permettermi di condividere tutte le conoscenze e le interviste che ho fatto e che farò, perchè sono emozione pura".

Questa è veramente l'ultima...

"Ehi, è la terza ultima domanda che mi fai...".

Eh sì, è diventato un vizio...

"Hehe, è come per RoxyBar: dici "accendo un attimo".... Il vero record è avere un tempo di permanenza davanti allo schermo pari a 30 minuti. Se pensi che sul web la gente resta in media tre o quattro minuti a guardare un video e poi si stufa...Beh questo è il nostro record più straordinario".

Ok eccola: se avessi un budget, su che cantante investiresti?

"Se avessi dei soldi investirei su due donne: una è già molto famosa e si chiama Emma Marrone. L'altra non è così tanto famosa e si chiama Erica Mou".



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