Interviste
 
Abbiamo parlato con quello che dal 2010 è showrunner e produttore della storica serie tv.


Per chi non lo sapesse, Doctor Who è la serie di fantascienza con la "L" maiuscola. Con i suoi 51 anni di programmazione (continuativamente dal 1963 al 1989 e poi ripresa nel 2005) e più di 800 episodi, detiene il record di serie tv fantascientifica più longeva al mondo e di maggior successo in termini di ascolti televisivi, vendite di libri e DVD.

Ma chi è il Doctor Who? Il Signore del Tempo, razza aliena proveniente dal pianeta Gallifrey, capace di viaggiare nello spazio e nel tempo e di ingannare la morte: in caso di infortunio o malattia è infatti capace di rigenerarsi. Ed è proprio attraverso le rigenerazioni che gli showrunner della serie introducono i nuovi interpreti dei dottori.



Steven Moffat è dal 2010 showrunner e produttore della serie. Ha 54 anni e l’atteggiamento di un ragazzino, sempre pronto allo scherzo e alla battuta. Battute molto divertenti.

Lo abbiamo incontrato al LuccaComics&Games insieme a Jamie Mathieson - sceneggiatore dell'ottava e nona serie, di cui verrà presentato il primo episodio questa sera in anteprima .

Come ci si approccia alla scrittura di un personaggio del genere, tenendo conto dei cambiamenti di personalità di ogni rigenerazione?

"È l’attore che interpreta il dottore a fare la differenza – ha rivelato Moffat –. Guardandolo sulla pagina è incredibile quanto siano simili fra loro e quanto sia facile scriverli".

Com’è scrivere una serie così complessa?

"Non c’è una regola precisa - dice Moffat mentre Mathieson annuisce -.  Il bello è che essendo un personaggio capace di viaggiare nello spazio e nel tempo, non ci pone limiti, abbiamo la possibilità di fargli fare qualsiasi cosa vogliamo. Io sono un eterno dodicenne e per questo a volte ho idee assurde, come mettere i dinosauri all’interno di una navicella spaziale. Ma era il mio sogno fin da bambino, e appena ho avuto la possibilità di farlo l’ho fatto".

Perché la serie ha così successo?

"Come dicevo – afferma Moffat – è dovuto alle immense possibilità di scrittura che abbiamo, e al fatto che ogni episodio è l’episodio 1. Chiunque può iniziare a vedere la serie da qualunque puntata e non avrà alcun problema. E poi il bello è che per ogni episodio possiamo scegliere un genere, possiamo spaziare dall’horror al giallo al romantico. Insomma abbiamo preso il meglio e lo abbiamo condensato in un’unica serie".



A quando un dottore donna?

Moffat deve aver già risposto varie volte a questa domanda… "Sono 5 anni che mi fate questa domanda, potete trovare le risposte su YouTube. A parte gli scherzi… ho già detto che la possibilità c’è, anche se questo non vuol dire che necessariamente accadrà. Insomma potrebbe accadere, ma non è detto che accada: tutto dipenderà dagli attori che scrittureremo. Nel caso una donna ci convincesse, Doctor Who sarà donna”.

Tornerete a girare in Italia?

“C’è un unico episodio ambientato in Italia, nella serie del 1976, io avevo solo 14 anni, ma so che in realtà è stato girato in Galles. Noi siamo aperti a tutto, se qualcuno ci facesse qualche proposta interessante…”.

 

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