giovedì, 6 Novembre 2014

Da profugo a stilista: la storia di Ibrahim

di Luca Giampieri
Il migrante nigeriano fuggito dalla Libia: "Voglio diventare famoso come D&G!"
BRESCIA - ESCLUSIVO - Una storia a lieto fine degna delle migliori favole, quella di Ibrahim Busari Adebowale. Per gli amici semplicemente Debo. E proprio quel diminutivo confidenziale è stato scelto per mettere il sigillo su un sogno diventato realtà lo scorso 27 marzo, quando la Debo Sartoria ha alzato la clèr per la prima volta nel centro di Brescia. Un sogno cominciato molto lontano, diciassette anni fa, in una scuola di moda a Lagos, in Nigeria, e proseguito con successo in Libia, dove Ibrahim apre il suo primo atelier.

Poi, nel 2011, la guerra e le persecuzioni ad opera dei ribelli libici a caccia di neri colpevoli, secondo loro, di avere appoggiato il regime del colonnello Gheddafi. Una giustizia sommaria che Debo, oggi 31enne, ha ancora viva negli occhi: "Volevano fare fuori tutte le persone di colore. Molti dei miei amici sono morti. Il mio negozio fu letteralmente saccheggiato". Quindi la fuga e il viaggio della speranza, quattro giorni in mare sui barconi alla volta di Lampedusa. "Eravamo in centocinquanta all'interno di una struttura senza acqua e senza cibo. E' stato difficile".

Finalmente, nel 2012, l'arrivo a Brescia, dove Ibrahim comincia a lavorare come dipendente in una sartoria e due anni dopo apre un'attività tutta sua grazie a una Onlus bresciana e al fondo europeo per i rifugiati che lo aiuta pagandogli affitto del negozio, stoffe e attrezzature. "Si tratta di un fondo perduto messo a disposizione da un programma europeo - spiega Maddalena Alberti, 30 anni, dell'associazione ADL Zavidovici - Da giugno, però, Debo dovrà iniziare a camminare con le sue gambe". Non è un problema, perché gli affari vanno bene. "Ho tanti clienti, sia africani che italiani. Non c'è razzismo qui, mi vogliono bene. Realizzo abiti su misura di mia invenzione, ma faccio anche lavori classici: orli, risvolti, cambi cerniera". Ha le idee chiare, Ibrahim, che fa volontariato e sogna in grande. "Ho in progetto di ampliare il negozio, voglio aprire un atelier a Milano e diventare famoso come D&G o H&M". Il suo testimonial ideale? "Zlatan Ibrahimovic... perché ha il nome simile al mio!".