Moneta virtuale e baratto: i rimedi italiani alla crisi
In Sardegna c'è il Sardex, a Napoli il Napo. Online, invece, ecco lo swapping
(KIKA) - MILANO - ESCLUSIVO - Mentre qualche politico ipotizza l'uscita dall'Euro e il ritorno alla moneta nazionale, la Lira, ci sono diversi innovatori, proprio nella stessa Italia, che puntano invece al futuro e non al passato.
La strategia comune di queste proposte è quella di scambiare un valore, che sia un oggetto di proprietà nel caso del baratto oppure una vera moneta, nel caso della valuta locale: in Sardegna questa si chiama Sardex ed è tuttora un successo per le piccole e medie imprese; a Napoli, invece, per turisti e abitanti, si chiama Napo. "Attualmente il circuito conta oltre 900 aziende di ogni dimensione e settore che generano mediamente un volume di scambi, senza l'utilizzo di moneta corrente, pari ad oltre 500.000 euro mensili, con una crescita annuale del volume di oltre il 300%", ha spiegato uno dei cinque giovani fondatori del circuito sardo.
"Il funzionamento è semplice: le PMI sarde si iscrivono al circuito versando una quota di iscrizione una tantum e una quota annuale commisurata alle proprie potenzialità. A ognuna di loro viene aperto un conto presso la camera di compensazione del circuito. Il conto è denominato in una valuta interna: il Sardex (1 sardex equivale ad 1 Euro), spendibile esclusivamente all'interno della rete".
Nel capoluogo partneopeo, invece, è stato il Comune ad avere l'idea: "Servirà per avere la città più pulita e più virtuosa", ha precisato l'assessore Marco Esposito.
Per chi è amante dello shopping, invece, c'è la community di Swap Italia: in questo spazio virtuale gli utenti possono scambiare abiti e accessori a costo zero. La qualità è garantita.
La strategia comune di queste proposte è quella di scambiare un valore, che sia un oggetto di proprietà nel caso del baratto oppure una vera moneta, nel caso della valuta locale: in Sardegna questa si chiama Sardex ed è tuttora un successo per le piccole e medie imprese; a Napoli, invece, per turisti e abitanti, si chiama Napo. "Attualmente il circuito conta oltre 900 aziende di ogni dimensione e settore che generano mediamente un volume di scambi, senza l'utilizzo di moneta corrente, pari ad oltre 500.000 euro mensili, con una crescita annuale del volume di oltre il 300%", ha spiegato uno dei cinque giovani fondatori del circuito sardo.
"Il funzionamento è semplice: le PMI sarde si iscrivono al circuito versando una quota di iscrizione una tantum e una quota annuale commisurata alle proprie potenzialità. A ognuna di loro viene aperto un conto presso la camera di compensazione del circuito. Il conto è denominato in una valuta interna: il Sardex (1 sardex equivale ad 1 Euro), spendibile esclusivamente all'interno della rete".
Nel capoluogo partneopeo, invece, è stato il Comune ad avere l'idea: "Servirà per avere la città più pulita e più virtuosa", ha precisato l'assessore Marco Esposito.
Per chi è amante dello shopping, invece, c'è la community di Swap Italia: in questo spazio virtuale gli utenti possono scambiare abiti e accessori a costo zero. La qualità è garantita.
Aprile 4, 2013 alle 22:42
ha detto:
L’unico antidoto alla crisi è il baratto! Segnalo a tal proposito il sito http://www.mangrow.net dove utenti di tutto il mondo possono scambiare servizi.