lunedì, 5 Gennaio 2015

Il pentagramma italiano perde le sue note migliori

di Massimo Rosi
L'ultimo è stato Pino Daniele, ma sono tanti i colleghi musicisti italiani morti nel 2014.
MILANO - A Napoli sarà lutto cittadino per la morte di Pino Daniele, il popolare cantautore napoletano stroncato da un infarto. Il musicista è soltanto l'ultimo di una serie di morti celebri nel mondo della musica che hanno coinvolto artisti italiani.

Solo poche settimane fa l’improvvisa morte del cantautore italiano Mango, morto per un malore nel corso di un concerto. La notizia è stata resa ancora più tragica dalla morte del fratello maggiore del cantante, che si è spento un giorno dopo a causa di un malore che lo ha colpito durante la veglia funebre.

Anche il cantante italiano Freak Antoni, ex leader degli Skiantos, che si era cimentato anche nella scrittura e nella recitazione, è morto nel 2014 a pochi mesi dal suo 60esimo compleanno.

Il 2014 ha visto anche la scomparsa di un grande poliedrico artista italiano, Giorgio Faletti, morto dopo una lunga malattia lo scorso luglio. La sua canzone più famosa era sicuramente “Signor tenente“, presentata sul palco di Sanremo nel 1994, dove conquistò il secondo posto ed il premio della critica.

Il compositore Manuel De Sica, figlio del leggendario Vittorio e fratello dell'attore Christian, è morto ad inizio dicembre per un attacco cardiaco a soli 65 anni. Claudio Abbado, direttore d’orchestra e senatore a vita, ci ha lasciati invece a gennaio. Considerato uno dei migliori direttori di orchestra del 20esimo secolo, Abbado era stato direttore de La Scala di Milano, della London Symphony Orchestra, della Chicago Symphony Orchestra, della Vienna State Opera e della Berlin Philharmonic.

Infine, a morire nel 2014 è stato anche il compositore Riz Ortolani. Al secolo Riziero Ortolani, nacque come direttore d’orchestra, ma trovò il successo creando colonne sonore di film come “Il sorpasso” del 1962, “I giorni dell’ira” del 1967 e “Cannibal Holocaust” del 1980. Le sue musiche sono state inoltre frequentemente utilizzate da Quentin Tarantino per molti dei suoi film, come “Kill Bill” e “Bastardi senza gloria“.