mercoledì, 16 Marzo 2016

Annarita sfida la Merkel: “La Germania paghi l’autostrada”

di Luca Giampieri
La 28enne neolaureata di Ercolano: "I tedeschi? Sono più furbetti dei napoletani".


(KIKA) – ERCOLANO – ESCLUSIVO – “Questo mito dei napoletani mariuoli va sfatato”. Lo afferma con decisione Annarita Amoroso, 28 anni, neolaureata in Scienze Politiche all’università Federico II di Napoli. Lo stesso piglio con cui ha lanciato il suo guanto di sfida a una certa Angela Merkel. Il terreno di battaglia? Una legge sulla viabilità autostradale approvata dal Bundestag che, se dovesse entrare in vigore, dal 2016 porterebbe nelle casse della Germania 500 milioni di euro l’anno grazie a un pedaggio riservato ai soli stranieri.

Se non fosse che Annarita, all’epoca ancora laureanda, nel gennaio 2014 invia una petizione online al Parlamento europeo per denunciare il raggiro. “La proposta di legge nasce in Baviera, un land che ogni anno spende 4,5 miliardi per l’autobahn. Introducendo il pedaggio per stranieri, lo Stato tedesco ne recupererebbe circa un ottavo. Ma ciò viola un articolo del diritto europeo che garantisce il principio di eguaglianza negando ogni forma di discriminazione fondata sulla nazionalità”.



Un’analisi accurata e impeccabile. Tanto che, dopo pochi giorni, Annarita riceve una lettera da Bruxelles che dichiara la sua istanza ricevibile. Un anno più tardi, nel corso dell’estate, la Commissione europea avvia una procedura di infrazione nei confronti della Germania. Per il momento la legge di nascita bavarese è sospesa. E già si parla della napoletana che avrebbe "scippato" 500 milioni alla Merkel. “Dopo la Grecia e il caso Volkswagen, ci mancavo solo io – ironizza Annarita, che rincara la dose – I tedeschi passano per essere i più onesti e irreprensibili, ma spesso aggirano le norme europee approfittando della loro posizione di forza”. A settembre, Annarita ha ricevuto il plauso della Federico II, che ha organizzato un incontro in suo onore. “Ho cercato di far capire agli studenti che non ho fatto nulla di eccezionale, se non esercitare un diritto che è di tutti”. E chissà che non arrivi una telefonata dalla Merkel in persona: "Credo che ora abbia altre preoccupazioni. E comunque preferirei una telefonata del Papa".

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Video di Paolo Travisi