venerdì, 6 Settembre 2013

Ciao Federica. Addio alla blogger che lottava contro il cancro

di Chiara Bruschi
Si è spenta l'autrice di TantoVincoIo, dove scriveva della sua malattia
CAGLIARI - Federica Cardia, 31 anni, è morta giovedì dopo aver lottato con tutte le sue forze contro il tumore al colon che l'aveva colpita poco più di un anno fa.

La sua storia aveva commosso tutta Italia non appena Federica aveva deciso di aprire un blog per raccontare la sua malattia e raccogliere fondi per pagare una cura sperimentale non coperta dal Sistema Sanitario Nazionale.

Quando le avevano diagnosticato il cancro, ci aveva raccontato, le era crollato il mondo addosso. Ma poi aveva preso coraggio e aveva fatto la cosa per cui si sentiva più portata: scrivere. Il suo blog si chiama "Tanto vinco io" e contiene informazioni relative ai suoi esami, i pareri dei medici e le sue sensazioni: "Non ho ricevuto solo denaro - ci aveva spiegato - ma anche migliaia di lettere e di messaggi. Tra queste, anche disegni di incoraggiamento di una scuola elementare. Ringrazio tutti, ora mi sento più forte".

Ecco uno stralcio dell'intervista risalente allo scorso aprile:

?Per me il web è stato fondamentale. Ha una forza dirompente. Ho avuto indicazioni utilissime dall'America dal Canada, ho conosciuto persone che hanno vissuto la mia stessa situazione. Pensi che ci ho messo mesi a scoprire l'ipertermia o a comprendere l'importanza dell'alimentazione quando si fanno determinate cure".

Parla come un medico ora. E? stato difficile conoscere questo nuovo mondo? ?Ora i medici hanno quasi paura di me (ride, ndr). Ho studiato molto sulla mia patologia e questo mi ha aiutato a trovare le cure migliori. Se non ci si informa è molto difficile entrare nel sistema delle cure e soprattutto capire cosa dicono i medici?.

Lei ha molto coraggio, un atteggiamento molto importante per combattere qualunque malattia. ?Non è stato sempre così. Inizialmente è stata molto dura e brancolavo nel buio, parlavo con gli oncologi e mi sembrava di vivere in un incubo. Pensi che mi portavo un'agenda e prendevo appunti. I farmaci hanno nomi allucinanti e molto spesso i dottori omettono molte cose sugli effetti collaterali. Mi ritrovavo a fare le terapie e mi chiedevo: cosa mi succederà dopo??.

Così hai deciso di fare da sola. ?Ho iniziato a masticare il loro lessico e ho iniziato a pensare al sito. Per scrivere i contenuti ho dovuto studiare, ora leggo le riviste scientifiche in inglese, studio le ricerche. Sono diventata un?esperta".

Qualche consiglio che si sente di dare? "In primo luogo non bisogna nascondersi, ma è necessario parlare della malattia. Non vergognatevi, non abbiate tabù. Condividere è il primo passo per smuovere l'opinione pubblica e attivare lo Stato affinché si concentri di più sulla ricerca e sulla salute. E poi solo condividendo si riescono ad acquisire informazioni che non si avrebbero in altro modo?.

Da ieri sera la sua bacheca di Facebook è sommersa da migliaia di messaggi di cordoglio e di affetto da tutta Italia.