martedì, 5 Febbraio 2013

Malala Yousafzai intervistata da Vanity America

di Silvia Donati
L'attivista pakistana è candidata per il premio Nobel
(KIKA) - BIRMINGHAM - Malala Yousafzai, la quindicenne pakistana aggredita e gravemente ferita dai talebani l'ottobre scorso, è stata intervistata da Marie Brenner per Vanity fair America, numero di aprile. Il mensile le ha dedicato un lungo articolo dal titolo The Target. La giovane attivista, candidata al premio Nobel per la pace, si batte da alcuni anni per il diritto allo studio delle donne nella valle dello Swat in Pakistan, dove i talebani lo hanno vietato. A causa del suo attivismo, è stata presa di mira dai talebani che il 9 ottobre scorso sono saliti sul pulmino che la riportava a casa da scuola e hanno tentato di ucciderla, ferendola gravemente alla testa e al collo.

Dopo la rimozione dei proiettili all'ospedale militare di Peshawar, Malala è stata trasferita in Inghilterra per il proseguimento delle cure e degli interventi chirurgici di ricostruzione del cranio. L'equipe medica che la segue ha annunciato ieri che gli interventi sono andati bene e che le sue condizioni di salute sono stabili.

Malala aveva parlato per la prima volta dall'attacco in un'intervista a Sky News: "Sto migliorando di giorno in giorno. Posso parlare e camminare. E' grazie alle preghiere di tutti voi che Dio mi ha dato una seconda vita e la voglio utilizzare per servire la gente ed educare ogni ragazza, ogni bambina. E' per questa ragione che abbiamo creato il fondo Malala".

Il fondo Malala si occupa del diritto delle ragazze all’istruzione.

  1. Massimo Rosi
    Luglio 30, 2013 alle 13:55

    ha detto:

    Ciao Gabriella, puoi trovare più info qui (in inglese):
    http://www.malalafund.org
    A presto!

  2. Gabriella Fantuz
    Luglio 26, 2013 alle 17:12

    ha detto:

    Vorrei avere info sul FONDO MALALA per il diritto allo studio delle donne e delle bambine. A chi rivolgersi e le modalità da seguire al fine di portare veramente aiuto a questa mission “un bambino, un insegnante, un libro, na penna possono cambiare il mondo” grazie