“Non lavoro durante i festivi”: la Cassazione le dà ragione
Dopo 11 anni accolto il ricorso della commessa multata per non aver lavorato il 6 gennaio.
VERCELLI - E' una vicenda esemplare quella di Barbara Grazioli, la commessa di un noto colosso del lusso specializzato in cashmere e tessuti pregiati, che dopo 11 anni ha vinto la sua battaglia contro il datore di lavoro. Barbara entra in azienda nel 1998 e il 6 gennaio 2004, festività dell’Epifania, non si presenta sul luogo di lavoro, ricevendo una sanzione disciplinare.
L’azienda, infatti, aveva chiesto ai dipendenti la disponibilità a lavorare nei festivi, anche l’8, il 26 dicembre e il 1° maggio, ma non hanno mai definito che Barbara avrebbe dovuto lavorare il 6 gennaio. Barbara che all'epoca era incinta di 8 mesi di Jacopo, non ci sta e a quel punto fa ricorso. Da allora sono passati 11 anni e finalmente la commessa di Vercelli ha avuto la sua personale giustizia.
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Una giustizia arrivate a tappe: prima nel 2008 il tribunale di Vercelli e la Corte d'appello di Torino le danno ragione, poi nel 2015 la Cassazione pone fine alla vicenda condannando l'azienda a pagare le spese legali e ribadendo che il lavoratore può prestare servizio nelle festività infrasettimanali (religiose o civili) solo in accordo col datore di lavoro.
"L’importanza della sentenza - commenta Barbara Grazioli dell’ufficio vertenze Cgil Vercelli Valsesia - sta nel principio per cui il lavoro festivo infrasettimanale non può essere imposto".
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