Chewing gum, Tracy ha una precisa missione.
Tracy è bruttina, sfigata e soprattutto ancora vergine
Me la stavo perdendo questa serie, e, devo ammetterlo, ho iniziato a guardarla senza troppa convinzione, ma sin dalla prima puntata diventa impossibile non amarla e non desiderarne ancora! ancora! ancora!
Tracy è una ragazza nera di 24 anni, vive in un quartiere popolare e multirazziale inglese, è figlia di una predicatrice cristiana, Beyoncè è la sua musa, ma, soprattutto, Tracy è vergine.
Voler bene a Tracy è un attimo. Un po' perché è bruttina , un po' perché è davvero sfigata, ma soprattutto perché Tracy si rivolge spesso al pubblico, parlando alla telecamera si confida, ci svela il sottotesto delle situazioni, ci rende partecipi di dinamiche esilaranti e imbarazzanti.
La missione impossibile della prima serie diventa : darla via. Darla via ad ogni costo, con chiunque e ovunque; ma sebbene Tracy viva in un contesto assolutamente liberato , lei sembra essere inserita in una bolla di diversità che le impedisce di essere sia come l’amica disinibita Candice, sia come la sorella timoratissima e giocatrice di giochi da tavolo.
Questa bolla di diversità la isola e ci permette di vivere il percorso della sua perdita di innocenza , le delusioni che affronta e le situazioni paradossali che ruotano intorno alla sfera sessuale.
Tracy, dicevamo, vuole…uhm… “unire il suo corpo nell'estasi suprema che è propria dell'idillio dell'amore” (cfr. EELST), ma nessuno la accontenta. Non la accontenta il primo fidanzato, pettinatissimo, cristianissimo e gayissimo, non la accontenta il secondo fidanzato, Connor, bianco, poeta , impotente, non la accontenta nemmeno la ragazza che assolda per un triangolo.
E così Tracy prova e riprova, ma intanto viviamo insieme a lei situazioni liberatorie e esilaranti.
E’ questo il segreto di Chewing gum: si ride senza sovrastrutture ma allo stesso tempo senza trivialità, su argomenti tabù come il ciclo, certi sapori, gli odori corporali….Tracy ci fa ridere su quello di cui abbiamo sempre riso ma che non abbiamo mai condiviso…non prima di sex and the city almeno. Ecco, Tracy è “sex and the city” dalla parte sbagliata. Forse è la sorella segreta di Carrie, e non l’abbiamo mai vista perché se ne vergognava.
Prima e seconda serie si bevono in un lampo e complice l’ovvia leggerezza narrativa finiscono in fretta, la seconda riserva angoli di amarezza che la prima non aveva, ma non ve ne svelo il motivo.
E’ in corso di rinnovo la terza serie per rivedere Tracy e il suo mondo bislacco.
Distribuzione in italiano dal 31 ottobre 2016 su Netflix, seconda serie già uscita in UK e disponibile dal 4 aprile sempre su Netflix
Hashtag #daichecelafai
Voto 6,5
Corrado Gigliotti
Comunicatore, screen addicted, ha studiato con Carlo Freccero e Felice Rossello, se qualcosa è rimasto tra i neuroni potrebbe valere la pena leggerlo.
gigliocorrado@twitter.com
Tracy è una ragazza nera di 24 anni, vive in un quartiere popolare e multirazziale inglese, è figlia di una predicatrice cristiana, Beyoncè è la sua musa, ma, soprattutto, Tracy è vergine.
Voler bene a Tracy è un attimo. Un po' perché è bruttina , un po' perché è davvero sfigata, ma soprattutto perché Tracy si rivolge spesso al pubblico, parlando alla telecamera si confida, ci svela il sottotesto delle situazioni, ci rende partecipi di dinamiche esilaranti e imbarazzanti.
La missione impossibile della prima serie diventa : darla via. Darla via ad ogni costo, con chiunque e ovunque; ma sebbene Tracy viva in un contesto assolutamente liberato , lei sembra essere inserita in una bolla di diversità che le impedisce di essere sia come l’amica disinibita Candice, sia come la sorella timoratissima e giocatrice di giochi da tavolo.
Questa bolla di diversità la isola e ci permette di vivere il percorso della sua perdita di innocenza , le delusioni che affronta e le situazioni paradossali che ruotano intorno alla sfera sessuale.
Tracy, dicevamo, vuole…uhm… “unire il suo corpo nell'estasi suprema che è propria dell'idillio dell'amore” (cfr. EELST), ma nessuno la accontenta. Non la accontenta il primo fidanzato, pettinatissimo, cristianissimo e gayissimo, non la accontenta il secondo fidanzato, Connor, bianco, poeta , impotente, non la accontenta nemmeno la ragazza che assolda per un triangolo.
E così Tracy prova e riprova, ma intanto viviamo insieme a lei situazioni liberatorie e esilaranti.
E’ questo il segreto di Chewing gum: si ride senza sovrastrutture ma allo stesso tempo senza trivialità, su argomenti tabù come il ciclo, certi sapori, gli odori corporali….Tracy ci fa ridere su quello di cui abbiamo sempre riso ma che non abbiamo mai condiviso…non prima di sex and the city almeno. Ecco, Tracy è “sex and the city” dalla parte sbagliata. Forse è la sorella segreta di Carrie, e non l’abbiamo mai vista perché se ne vergognava.
Prima e seconda serie si bevono in un lampo e complice l’ovvia leggerezza narrativa finiscono in fretta, la seconda riserva angoli di amarezza che la prima non aveva, ma non ve ne svelo il motivo.
E’ in corso di rinnovo la terza serie per rivedere Tracy e il suo mondo bislacco.
Distribuzione in italiano dal 31 ottobre 2016 su Netflix, seconda serie già uscita in UK e disponibile dal 4 aprile sempre su Netflix
Hashtag #daichecelafai
Voto 6,5
Corrado Gigliotti
Comunicatore, screen addicted, ha studiato con Carlo Freccero e Felice Rossello, se qualcosa è rimasto tra i neuroni potrebbe valere la pena leggerlo.
gigliocorrado@twitter.com