mercoledì, 23 Settembre 2015

iZombie: la morta vivente della porta accanto

di Corrado Gigliotti
Ecco la recensione sulla serie tv con la dolce zombie incapace di mangiare umani in vita.


HOLLYWOOD - Dopo gli zombi “introspettivi” di The Walking Dead che spingono i protagonisti a rendersi conto che “i veri zombi siamo noi, che camminiamo su questa terra avendo perso l’umanità, disposti a tutti pur di sopravvivere”; dopo i morti viventi tutti splatter ed ‘eccessi speciali’ di Zombieland, dove addirittura si arriva alla scena degli zombi volanti, rapiti da un tornado e che si abbattono dall’alto sui malcapitati di turno (omaggio a Sharknado della stessa Asylum, casa di produzione di Zombieland): eccoci alle prese con iZombie una simpatica zombie-series per teen, versione edulcorata e perbene dei non morti, la zombie della porta accanto che tutti vorremmo avere per vicina (se ha già mangiato).

Ma il problema dell’alimentazione la protagonista lo risolve brillantemente dalla prima puntata, quando dopo l’inopinata trasformazione e dopo essersi resa conto di quello che le sta succedendo, si fa assumere come assistente presso un medico patologo che ha l’incarico di esaminare i cadaveri che la polizia raccatta in giro per la città: ecco una fornitura di ‘cibo’ fresco, che non obbliga ad andare in giro per cercare i cervelli ancora attaccati a corpi semoventi e la fa passare definitivamente dalla parte dei buoni. Tra l’altro la colazione a base di cellule cerebrali ancora fresche le fa avere dei flashback sugli ultimi momenti delle vittime: diventa così consulente della polizia, spacciandosi per una specie di medium particolarmente pallida ma anche particolarmente talentuosa nell’azzeccare gli ultimi momenti di vita delle vittime, con relativi assassini.

Tutto questo a discapito della vita perfettina che la ragazza si era preparata nel corso della sua giovane esistenza: fidanzato brillante, università in dirittura d’arrivo e prestigioso lavoro prenotato, probabile villetta a schiera e abbondante pargolume di lì a qualche anno. Tutti questi piani diventano impraticabili senza poter dare grosse spiegazioni agli straniti famigliari e allo sgomento fidanzato: tra un ‘copriti bene’ e un ‘non fare tardi alla festa’, ‘non farti morsicare da uno zombie’ non è tra le raccomandazioni standard contemplate nel parco avvertimenti dei parenti, e nemmeno tra le spiegazioni che si possano dare sperando di essere credute. Così dopo essere stata morsicata durante un party vip su una barca, inizia un periodo in cui oltre a essere una non-morta - cosa che dev’essere di per sé fastidiosa, anche se non ho ancora provato – la ragazza deve giustificare e occultare comportamenti strani al resto della famiglia e della società.

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In questo caso la zombitudine non ha pretese di rappresentare alienazione, una sociopatia o quant’altro, ma si riduce a una specie di superpotere che fa della protagonista una sorta di agente speciale dall’identità segreta che, risalendo dai ricordi delle vittime di cui mangia il cervello in varie salse (letteralmente), scopre assassini altrimenti non rintracciabili. In pratica una supereroina con superpoteri e superproblemi – come da famosa formula di Stan Lee/Marvel – solo che uno dei superpoteri è che è morta. Per fortuna nel magico modo dei serial televisivi ci si abitua a tutto.

Gli autori sono Rob Thomas, mente da cui è scaturita la serie Veronica Mars, e Diane Ruggiero-Wrightson già sceneggiatrice di alcuni episodi della stessa Veronica Mars, e lo show deve molto ad atmosfere, narrazione e stile alla giovane cacciatrice di vampiri; la stessa protagonista, così bionda, sembra non volersi discostare troppo dal modello originale, e sì che per il pallore di uno zombie un colore rosso che ravviva ci poteva stare. Giriamo questo problema al parrucchiere di studio, e limitiamoci a ribadire il serial si rivolga ad un pubblico teen, una specie di ritorno alle origini per i mostri soprannaturali che ultimamente sono stati elevati a simboli di qualsiasi male terreno, con conseguente ampliamento del pubblico che finalmente li prende sul serio: se voi siete tra questi, non guardate Izombi, se vi vanno 40 minuti di relax, il biondo si sa va su tutto; a proposito, la protagonista è Rose McIver, gia vista in ‘Amabili resti‘ (allora è vizio!) e ‘Lezioni di piano’.

La prima TV dello show è andata in onda su The CW Network il 17 marzo 2015 e il 6 maggio 2015 la serie è stata rinnovata per una seconda stagione, sempre girata nei pressi di Vancouver. E' trasmessa in Italia dal 12 novembre 2015 su Premium Action.

Hashtag #glizombiesiguardanoaprescindere

Voto 6

Corrado Gigliotti

Comunicatore, screen addicted, ha studiato con Carlo Freccero e Felice Rossello, se qualcosa è rimasto tra i neuroni potrebbe valere la pena leggerlo.

gigliocorrado@twitter.com

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