lunedì, 1 Dicembre 2014
Orange is the new black: due-is-meglio-che-uàn
Buona la prima stagione, ancora meglio la seconda
Abbiamo già parlato di Orange Is the New Black QUI, dicendone tutto il bene possibile…allora. Ma non avevamo fatto i conti con la seconda stagione, che è altrettanto bella. Per l’universale principio filosofico secondo cui dueismegliocheuàn ricapitoliamo la situazione e aggiungiamo qualche piccolo commento alla sorte della piccola Piper, giovinetta di buona famiglia proiettata nei meandri di un carcere femminile per un piccolo errore giovanile provocato da tre elementi: l’amore per la bella spacciatrice che la inguaierà, l’ingenuità dei vent’anni e un carattere curioso il giusto (il giusto per mettersi nei casini).

Nella prima serie assistiamo allo sgomento totale della protagonista nel dover affrontare un mondo che evidentemente non è il suo, nel cercare di mantenere la relazione prossima al matrimonio con un fidanzato che la ama ma talvolta sembra non capire che la sua ragazza non è finita nel circolo di cucito, e con una famiglia che nonostante le voglia bene è seriamente in imbarazzo per la sorte della figlia (sì, quel genere di famiglia che pensa ai vicini di casa, che poi è la più diffusa)

Nella seconda serie una Piper più sgamata (stare in prigione fa bene se devi stare in prigione) gestisce meglio la situazione all’interno del carcere, nonostante il tradimento dell’ex al processo, che ne prolunga ancora un po’ il soggiorno nello scomodo hotel; e d’altronde, la serie sta avendo un tale successo che la nostra eroina rischia l’ergastolo…

La prima parte della season 2 analizza i personaggi di contorno: stabilito che bene o male Piper se la cava, viene presa in considerazione l’incredibile -incredibile se guardati da fuori- galleria di casi umani che la circonda.

Per tutte (le detenute) e tutti (secondini, guardie) un flashback che mostra il prima: spaccati di normalità in cui si riconoscono i confini della bravata che fanno tutti, dell’atteggiamento arrogante di chi a una certa età si sente il mondo in tasca, di chi comincia a infrangere la legge ma non si crede un criminale vero. Si sente un brivido lungo la schiena al pensiero di quegli atteggiamenti così comuni che mille volte non sono “niente” e una volta ti portano dentro.

Cioè, si sente se almeno una volta avete infranto la legge: io non l’ho mai fatto, ovviamente. Chiedete a mia mamma se non ci credete.

La parte dei flashback rallenta leggermente lo svolgimento della storia all’interno della prigione, ma viene abbondantemente compensata con cenni sparsi di “L World” che d’altronde in un carcere femminile sono contestualizzati e funzionali alla trama; se approfondire la psiche dei personaggi vi sembra tempo perso, non vi annoierete comunque.

Il tutto pesato con il bilancino di un bravo farmacista/showrunner, che dalla seconda metà di stagione serra i ritmi della vicenda in carcere, della guerra tra bande di detenute (e anche tra gruppi di sorveglianti) con un personaggio che presentato in uno dei flashback sopradescritto (ve l’ho detto che servivano alla trama e invece vi siete fatti distrarre da tutto quello sfregamento di tette) torna nel presente più agguerrito che mai per prendere il controllo della florida attività ufficiosa di export-import dell’istituto di pena: trama principale e linee parallele del racconto convergono in un finale di stagione thrilling e nella sorpresa dell’ultima puntata.

Orange Is the New Black  è una serie televisiva statunitense pubblicata dal servizio di streaming Netflix, e viene pubblicata in un'unica soluzione per ogni stagione, il che significa che potete scaricare tutte le puntate in un colpo solo: si narra che alcuni monaci buddisti riescano poi a vederne una puntata alla settimana, fondendo la loro volontà con quella del Tutto.

Voi non ci riuscirete, munitevi di certificato medico oppure chiedete le ferie.

Potete anche sposarvi se vige ancora la regola del congedo matrimoniale, ci sono modi peggiori per sprecarlo.

Hashtag #quandoseiquiconmequestastanzanonhapiupareti -  Voto 8- [ma solo perché la prima stagione ha preso 8]

In Italia la prima stagione è stata pubblicata interamente in lingua originale sulla piattaforma streaming Infinity il 5 giugno; nella stessa data sono stati pubblicati i primi tre episodi in italiano, da settembre 2014 farà seguito la seconda stagione.

Corrado Gigliotti
Comunicatore, screen addicted, ha studiato con Carlo Freccero e Felice Rossello, se qualcosa è rimasto tra i neuroni potrebbe valere la pena leggerlo.
gigliocorrado@twitter.com