Cronaca
giovedì, 19 Novembre 2015

Anonymous è già entrata in azione contro Isis

di Matteo Ghidoni
Un hacker italiano dichiara: "Abbiamo oscurato 5500 profili Twitter, è solo l'inizio"
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(KIKA) – WWW - Anonymous è un collettivo di hacker esperti, che inizialmente sembrava avere scopi poco più che ludici in rete.

In poco tempo però il gruppo si è rivelato alquanto serio e impegnato. Qualche settimana fa hanno pubblicato online una lista di presunti simpatizzanti del gruppo Ku Klux Clan, ma dopo gli attacchi di Parigi, la loro preda è diventata ben più grande: l’intero Stato Islamico, o Isis.

Poco dopo gli atti terroristici è stata lanciata la #OperationParis, con la pubblicazione di un video attraverso cui Anonymous dichiarava guerra all’Isis. Il messaggio terminava con un: “Aspettateci”.

Non si sono fatti attendere molto. Di recente 5500 profili Twitter appartenenti a presunti simpatizzanti o militanti dell’Isis sono stati oscurati.

A qual è l’obiettivo finale di Anonymous e poi, è veramente possibile danneggiare lo stato Islamico in questo modo?

Alcuni esperti di sicurezza informatica sono scettici.

Rory Cellan Jones della BBC ha provato a intervistare uno degli uomini che hanno organizzato Operation Paris, la dichiarazione di guerra informatica fatta da Anonymous a Isis.

Sembra che a rispondergli sia stato un ragazzo italiano, che ha accettato fornire al giornalista alcune informazioni scritte.

È emerso che ora l’obiettivo principale di Anonymous è identificare chi ha organizzato gli attentati parigini e coloro che sono collegati alla stessa organizzazione terroristica, per disattivare i loro profili nei social network e annientare la loro propaganda sul web. Inoltre vogliono rendere note le identità dei terroristi e contribuire ad azzerare le minacce dello Stato Islamico all’umanità.

“Non ci accontenteremo di azzerarli su internet” ha dichiarato il rappresentante di Anonymous, “vogliamo la fine dell’Isis”.

L’intervistatore ha chiesto al rappresentante di Anonymous se non fosse meglio lasciare che i terroristi comunicassero liberamente sui social network, per poterli identificare facilmente, ma lui ha risposto: “La propaganda dell’Isis è basata sulla pubblicizzazione di stragi e omicidi, vogliono incutere terrore con i loro video e le loro immagini. Annullare la loro propaganda è un modo molto efficace di indebolirli. 

 

 

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