Harvey Weinstein contro Asia Argento: la prima intervista

“Rose McGowan sostiene che Asia Argento e Anthony Bourdain avessero una relazione aperta ma non è vero, solo che gli uomini morti non possono smentire e lei si è inventata tutto”.

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(KIKA) - HOLLYWOOD - “Rose McGowan sostiene che Asia Argento e Anthony Bourdain avessero una relazione aperta ma non è vero, solo che gli uomini morti non possono smentire e lei si è inventata tutto”. Parole durissime quelle di Harvey Weinstein che nella sua prima intervista mondiale rilasciata a The Spectator ha parlato delle sue due accusatrici sostenendo la teoria secondo cui lo chef si sarebbe suicidato in seguito alla pubblicazioni delle foto che ritraevano la regista italiana in compagni di un amico.

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“Sono nato povero, brutto, ebreo. Ho dovuto lottare tutta la vita per arrivare da qualche parte - ha raccontato nell’intervista - Nessuna ragazza mi guardava prima che diventassi un pezzo grosso di Hollywood”.

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Nella prima stesura del testo l’ex produttore Hollywoodiano si sfoga confermando di aver offerto posti di lavoro in cambio di sesso nella sua carriera, scrive Taki “esattamente come facevano e continuano a fare tutti ancora oggi, ma non ho mai, mai, violentato una donna”, avrebbe aggiunto Weinstein al giornalista dello Spectator  “Taki” Theodoracopulos.

Parole che però lo stesso Weinstein ha sentito il bisogno di rettificare tramite il suo legale due giorni più tardi: “Il mio assistito non ha mai rilasciato alcuna intervista, era una chiacchierata tra vecchi amici - ha commentato Ben Brafman - Ero presente durante la conversazione. Harvey e Taki non hanno parlato del suo caso, e non gliel’avrei permesso comunque. Hanno parlato di Hollywood, della cultura Europea… e credo che Taki veda Harvey com’era un tempo. Mr. Weinstein non ha mai detto di aver scambiato ruoli in film per favori sessuali. Avete la mia parola”.

Nel frattempo, mentre il produttore si prepara a difendersi in aula dalle accuse di violenza sessuale, la Lantern Capital Partner ha ultimato l’acquisizione della Weinstein Company, che aveva ufficialmente dichiarato bancarotta e che da oggi non esiste più.