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Il film racconta la vita di Jorge Bergoglio prma che diventasse Papa.
Ha detto bene il produttore Leonardo Valsecchi alla presentazione romana del suo ultimo film: "Raccontare la vita del Santo Padre è stato un grande azzardo".

Chiamatemi Francesco, infatti, diretto da Daniele Luchetti, è prima di tutto una sfida.

Il film racconta la vita Jorge Bergoglio, figlio di una famiglia di immigrati italiani a Buenos Aires, prima della sua elezione al soglio pontifico, avvenuta nel marzo 2013.

Negli anni della giovinezza Jorge è un ragazzo come tanti, peronista, con una fidanzata, gli amici, e una professoressa di Chimica, Esther Ballestrino, cui rimarrà legato per tutta la vita. Tutto cambia quando la vocazione lo porterà a entrare, poco più che ventenne, nel rigoroso ordine dei Gesuiti.



Durante la terribile dittatura militare di Videla, Bergoglio viene nominato, seppur ancora molto giovane, Padre Provinciale dei Gesuiti per l'Argentina.

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Questa responsabilità in un momento così tetro metterà alla prova, nel modo più drammatico, la fede e il coraggio del futuro Papa. Jorge nonostante i rischi si impegnerà in prima persona nella difesa dei perseguitati dal regime – ma pagherà un prezzo umanamente altissimo vedendo morire o "scomparire" alcuni tra i suoi più amati compagni di strada.

Da questa esperienza Bergoglio uscirà cambiato e pronto a vivere il suo impegno futuro nella costante difesa degli ultimi e degli emarginati.

A interpretare il giovane sacerdote è Lionel Rodrigo de la Serna Chevalie, mentre il volto di Bergoglio cardinale è di Sergio Hernández.

Le riprese, durate due anni, sono state realizzate in Argentina, Germania e Italia.

Il film, uscito il 3 dicembre, è disponibile in oltre 750 sale italiane.
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