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Il film aprirà Cannes. Negli Usa ha incassato 60 milioni di dollari in un weekend
New York 1922: il ritmo della città è cambiato radicalmente, i palazzi sono più alti, le feste più sfarzose, la morale più libera e i liquori più scadenti, l'irrequietezza rasenta l'isteria. E' l'inizio, perfetto per quegli 'anni ruggenti', del Grande Gatsby di Baz Lurhmann, che  questo fine settimana è arrivato nelle sale statunitensi e che, in Europa, debutterà fra qualche giorno a Cannes.  Il film non è stato accolto benissimo dalla critica americana che non gli perdona soprattutto certi allontanamenti dal romanzo con cui, nel 1925, Francis Scott Fitzgerald dipinse con straordinaria lungimiranza la società americana che dal proibizionismo fu affetta e cambiata, sino a vivere in un tripudio di sogno, finzione e forzata allegria che di colpo finì, con il drammatico risveglio rappresentato dal crack economico del 1929.

Una corsa sull’otto volante. Così era la società di allora e così è, almeno nella prima parte, il film di Luhrmann (il regista di Moulin Rouge e Australia): un tripudio di colori,  suoni,  velocità, stravaganze in 3D,  con una colonna sonora davvero particolare, prodotta dal rapper rapper Jay-Z che del jazz di quegli anni ha solo qualche nota di sottofondo.

Nonostante le bacchettate della critica il film piace al pubblico.  Venerdì infatti, primo giorno d’uscita negli USA,  era quasi impossibile trovare un biglietto per accedere alle tante sale che lo proiettavano e le stime parlano di un incasso di 60 milioni di dollari per il primo fine settimana.

Leonardo Di Caprio è un ottimo Gatsby,  mentre Tobey Maguire (il primo Spiderman) interpreta Nick Carraway. Carey Mulligan è Daisy, l’amore perduto di Gatsby. Con un budget che si vocifera intorno ai 130 milioni di dollari, Il Grande Gatsby segue la storia dell'aspirante scrittore Carraway che nella primavera del '22 conosce a New York il misterioso milionario Jay Gatsby che organizza feste sfarzose, nella speranza di avvicinare la donna amata in gioventù, Daisy (interpretata dalla Mulligan) , che nel frattempo ha sposato un uomo ricco e rozzo. Gatsby riconquisterà Daisy, ma un incidente d'auto darà una tragica svolta alle loro vite e New York e il mondo dei ricchi che vivono in modo spregiudicato, tra alcol, divertimenti e lusso sfrenato, ne sono  protagonisti quasi quanto gli attori.Baz Luhrmann ha raccontato sulle pagine del New York Times che l'idea di realizzare il 'Grande Gatsby' in 3D gli era venuta già una decina di anni fa, quando aveva terminato di girare  il musical Moulin Rouge con Nicole Kidman, mentre era in viaggio sulla Transiberiana dall'Asia verso l'Europa. Dopo aver ascoltato l'audiolibro del romanzo di Fitzgerald,  Luhrmann racconta di aver pensato che nessuna delle pellicole girate in precedenza era stata in grado di disegnare il vero Gatsby, cosi' aveva deciso di lanciarsi in questa sfida. ''Fitzgerald avrebbe approvato – ha spiegato - d'altronde era un modernista, ed e' stato sempre influenzato dal cinema''.

Difficile immaginare un attore più azzeccato di DiCaprio per il ruolo che fu di Robert Redford, affascinante ed elegantissimo in completo beige, panciotto e paglietta gialla in testa. “Cosa mi ha affascinato di Gatsby è l’ossessione per il passato. – dice l’attore, che torna a lavorare con Lurhmann dopo Romeo & Giulietta - Lessi per la prima volta il romanzo a scuola ed allora fui affascinato dalla storia romantica. Da adulto ne ho apprezzato il simbolismo, la rappresentazione del sogno americano”.

Girato quasi interamente in Australia, il film ha vissuto parecchie difficoltà nella sua realizzazione. Doveva infatti uscire lo scorso dicembre, ma una serie di contrattempi ne hanno posticipato il debutto rendendolo però perfetto per il cartellone di Cannes.

“Il problema principale è stato il clima – racconta Luhrmann – ha piovuto tante di quelle volte che sembrava impossibile riuscire ad arrivare ad una fine”. Non solo, lo stesso Lurhman durante le riprese ha subito un incidente che ha costretto la produzione ad interrompersi nuovamente: “Sono stato colpito da una gru, in testa. Risultato: quattro punti di sutura e una concussione che non mi ha permesso di lavorare per parecchi giorni”. Alla fine però è stato un bene. “Il romanzo di Fitzgerald e dunque il mio film celebrano l’estate a New York, la maggior parte delle scene dipingono la bella stagione, l’uscita estiva è molto più appropriata. E spero che la prossima sia un’estate all’insegna delle feste ispirate agli anni Venti, Gatsby ne avrebbe organizzate di favolose”. Per iniziare, giovedi sera a Los Angeles, in occasione del debutto del film, una prima sontuosa festa è stata un successo.

''Fitzgerald amava il cinema e credeva ardentemente nel potere del cinema -  conclude il regista - non a caso Il grande Gatsby e' stato adattato non meno di quattro volte per il grande schermo. La sua storia supera il tempo e la geografia. Il nostro obiettivo e' quello di rendere giustizia all'abilità narrativa di Fitzgerald e di illuminare le sue grandi idee e la sua umanità. Questa è stata la nostra sfida e la nostra avventura''.
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