mercoledì, 15 Novembre 2017

Ombra e il Poeta, il ritorno dell’opera rock

di Simona Foti
La riscoperta di un genere cinematografico dimenticato, a 40 anni dalla prima... e unica!

Lo scorso 4 novembre nella sala Energia del multisala Arcadia di Melzo, sala cinematografica premiata come la migliore d'Europa, è stato proiettato in anteprima “Ombra e il Poeta”. Seconda opera rock italiana, è stata realizzata a distanza di più di 40 anni dalla precedente (e fino a questo momento unica) opera rock italiana firmata da Tito Schipa Jr.
Regista del film è Gianni Caminiti, regista esordiente che ha realizzato l'opera producendola con la sua piccola casa di produzione indipendente, cineSmania. Produzione realizzata in collaborazione con  FonoVideo Audio-Post, il più importante studio audio cinematografico presente nel nord Italia.
Protagonista del film è Icaro, un bambino che sogna di diventare un poeta. Accanto a lui Ombra, la misteriosa figura che lo protegge per tutta la sua infanzia costellata da violenze familiari e tragici eventi. Grazie ad Ombra, Icaro mantiene vivi i suoi sogni. Qualcosa cambia quando, ormai adulto, in una notte magica al ritorno da un viaggio con gli amici, incontra Selene. Se ne innamora e la sposa facendosi, però, inghiottire in una vita routinaria e sicura con un tranquillo lavoro in banca. Dopo 20 anni di matrimonio, Selene rimane incinta. La nascita del figlio, Febo, rappresenta per Icaro un autentico terremoto. Ombra, a lungo in disparte, riemerge prepotentemente a ricordargli i suoi sogni e i suoi veri obiettivi. Icaro ci ha messo troppi anni per capire che il suo sogno non è semplicemente svanito in una notte. E niente sarà più come prima. Precipita nel mare dei ricordi rimossi, che lo divorano, riscoprendo di avere ancora le ali per volare. Volare verso i suoi sogni, verso un finale sempre più drammatico.

Rivisitazione moderna in chiave rock del mito di Icaro, “Ombra e il Poeta” è un film sui sogni realizzato da sognatori. Il protagonista del film, Icaro, sogna di diventare poeta così come Icaro, personaggio della mitologia, sogna di volare. Diversamente dalla figura mitologica, però, il protagonista del film decide di non rischiare e si accontenta. “Il film è un monito a non rinunciare a volare perché i sogni non si possono sopprimere e poco a poco riemergono, con prepotenza. Il protagonista del film è l'archetipo di  tutti coloro che rinunciano ai propri sogni per farsi imbrigliare in una vita non autentica - ci dice il regista Gianni Caminiti- Dedico il film a chi abbia mai avuto un sogno, a chi l'ha abbandonato in un cassetto perché si convinca a realizzarlo ora, a chi è stato momentaneamente sconfitto perché ci riprovi, a coloro che non ci hanno provato perché abbandonino l'idea di non esserne in grado”...Chiunque abbia un sogno nel cassetto non può che amare il protagonista Icaro profondamente e soffrire identificandosi con lui”.
Thriller psicologico in musica, è cantato per l'intera durata del film. Due ore di proiezione assolutamente incalzanti pensate con la struttura dell'opera classica e ricche di brani musicali che spaziano dal rock allo swing sino al blues. Realizzato su storia e musiche originali del regista e produttore Gianni Caminiti, è suonato da 70 musicisti, 8 cantanti e 3 direttori d'orchestra.

Come sopra detto, arriva sui grandi schermi a seguito di quella che fino ad ora era stata l'unica opera rock italiana nel lontano 1973. “Oggi non sono più solo” dice Tito Schipa Jr. nel video che anticipa la proiezione del film.
La realizzazione di quel film non fu infatti un'operazione priva di difficoltà.
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“Un'opera rock è impossibile da realizzare nel nostro paese con i canali tradizionali. Nessuno investe in questo genere. Eppure i pochi titoli che sono arrivati in Italia, come The Wall, Jesus Christ Superstar e Tommy per citarne alcuni, sono stati grandi successi. E allora l'ho aperta io la casa di produzione chiamandola cineSmania, a prova della mia grande voglia di fare cinema”.
“Abbiamo realizzato il film in maniera non convenzionale -  prosegue Gianni Caminiti - costruendo relazioni. Ho raccolto intorno a me professionisti, amatori, amanti della montagna (come Elvio Bernardi che vola col parapendio e tre falchi) e la comunità di un'intera valle, la semisconosciuta Val Taleggio. Perché per parlare di sogni e di sognatori che vogliono volare alto non si poteva che scegliere la montagna come contesto dove ambientare il nostro film. La comunità della valle ha partecipato alla sua realizzazione con tanto entusiasmo e calore sfatando il falso mito della comunità di montagna chiusa e refrattaria. Mi hanno praticamente  adottato,insieme con la troupe, arrivando anche a proporre la mia cittadinanza onoraria . È stata sorprendente la loro voglia di condivisione a partire dalle istituzioni,(nelle persone dei Sindaci dei Comuni di Vedeseta e Taleggio) per continuare con le diverse realtà della montagna (CAI, Protezione Civile, Comunità Montana, Soccorso Alpino, Gruppo Alpini di Taleggio) sino ai cittadini e, perfino, al prete della valle. Qualche esempio? Il Sindaco di Vedeseta che ci ha messo a disposizione la scuola del comune attrezzata con le brande per la troupe ( nel film recita sé stesso affiggendo un avviso all'albo del comune), il Sindaco di Taleggio, dottore commercialista che ha contribuito economicamente (nel film ricopre il ruolo del prete nel confessionale!), il Corpo Forestale dello Stato che ci fornito il proprio elicottero per le riprese. E poi la nota curiosa, rappresentata dal pasticcere locale Anselmo che alla fine del film ha creato una linea di dolci ad esso dedicati. Senza le solide relazioni con l'intera comunità della valle non avremmo potuto realizzare un progetto, o per meglio dire un sogno, altrimenti impossibile. Grazie a  loro ciò che all'inizio sembrava impossibile è diventato realtà. A loro voglio dedicare il Premio Cultura in Verde, riconoscimento ottenuto dal film per l'attività di produzione cinematografica realizzata secondo criteri di sostenibilità ambientale”.

“Quattro anni di intenso lavoro che hanno visto coinvolte 400 persone. Le difficoltà sono state tante e tanti sono stati i tentativi da parte di molti di dissuaderci dalla nostra idea, dal nostro progetto, dal nostro sogno. Ma noi, temerari, - conclude Gianni Caminiti - abbiamo proseguito perché non bisogna avere paura di fare  qualcosa. Bisogna farla e basta, lasciando volare l'Icaro che è dentro ognuno di noi”
Per tutti gli appassionati e per tutti coloro che volessero godere della visione del film, la data del 27 Novembre 2017 è da segnare sul calendario. Verranno infatti proiettate in un'unica serata entrambe le opere rock, “Orfeo9” di Schipa Jr e “Ombra e il poeta” di Gianni Caminiti. La proiezione avverrà nella Sala Chaplin del Cinema Azzurro di Silvano Agosti, con la presenza di entrambi i registi e, con molta probabilità, la presenza dello stesso Agosti a presentare la serata.
“Questo evento – conclude Gianni Caminiti – è e vuole essere un segno di continuità. Questo film non deve rimanere un altro episodio isolato ma deve essere il punto di partenza di un percorso intrapreso per la riscoperta di un genere cinematografico da troppo tempo dimenticato e sottovalutato e, soprattutto, di un modo diverso di fare cinema. Con l'augurio di poter condividere con tutti voi questo nostro desiderio.”
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Francesco Bellini