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L'attore nei anni di Jack, sopravvissuto romantico e soldato contro gli alieni
Tom Cruise non vince gli Oscar. Non è amato dai suoi colleghi per via, soprattutto, del suo credo religioso, la controversa setta di Scientology.
Eppure i suoi film sono sempre un successo e probabilmente lo sarà anche Oblivion, film di fantascienza in uscita in Italia  (in anticipo rispetto agli Stati Uniti quando è atteso per il 19) diretto da  Joseph Kosinski, il regista di Tron Legacy, che vedrà nel cast, oltre a Cruise, anche Morgan Freeman, Nikolaj Coster-Waldau, Olga Kurylenko, Zoe Bell, Melissa Leo e Andrea Riseborough.

La trama parla di un mondo post- apocalittico e inospitale. Ormai gli uomini, quei pochi rimasti, non vivono più sulla Terra, ma è li che Jack deve fare ritorno ogni giorno per cercare di procurarsi quelle risorse di cui i superstiti, che vivono in alte torri sospese nel vuoto, hanno bisogno e nel farlo deve cercare di non essere ucciso dagli alieni.

Dopo aver ritrovato un'astronave distrutta, la storia dell'unica superstite al suo interno lo trascina in un' avventura che cambierà per sempre il loro destino. Jack mette in discussione tutto ciò che credeva di sapere sul suo mondo, sulla sua missione e su se stesso. In un inseguimento per terra, aria e spazio, Jack è costretto a un confronto con i suoi superiori per conoscere la verità.
Kosinski è l’autore dello script del film, Tom Cruise ne è il produttore ed è entrato a far parte del progetto ancora prima che il copione fosse completato. “Gli consegnai un piccolo storyboard – ha raccontato il regista -  una specie di fumetto,  lo stesso che avevo presentato al Comic Con (la fiera del cinema d’azione e dei fumetti che si tiene ogni anno in estate a San Diego n.d.r.), lo lesse e ci incontrammo. Dopo l’incontro Tom si è completamente convinto ed è entrato a far parte del progetto”.

“E’ una storia potente – dice l’attore di Mission Impossible - il mio personaggio è romantico, è un nostalgico. Non capisce perché ma è attratto da alcune cose che ci sono sulla terra, cose che avevano senso solo molto prima che lui nascesse, come l’Empire State Building. Prova sensazioni e non sa perché, è curioso e la sua curiosità lo porterà a fare scoperte”. Oblivion è  un thriller pieno di colpi di scena”.Olga Kurylenko è la protagonista femminile: “Un personaggio misterioso – racconta l’attore - di cui non voglio raccontare molto. E’ lei, infatti, il fulcro della storia. Jack si sente attratto da lei, la sogna e non sa perchè”.

Ma come sceglie i suoi film uno degli attori più potenti di Hollywood?
“Scelgo in base alle storie,  devo costruire il mio personaggio intorno alla storia e non viceversa, non mi interessano i film in cui il mio ruolo è importante e potente ma la storia è debole.
E poi mi piace variare, mi piace scegliere i giovani registi, i nuovi scrittori, mi interessa ascoltare chi non è da sempre in questo mestiere. Di solito, chi è nuovo, riesce a portare idee fresche e a creare innovazione. Amo stupirmi ancora,  anche se faccio questo mestiere da così tanto tempo”.

27 anni, tanti ne sono passati da quando Tom Cruise oggi cinquantenne, conobbe il successo con il suo Maverick di Top Gun. Allora venne scoperto dal regista Tony Scott (fratello del più famoso Ridley e recentemente scomparso), ora invece è lui a scoprire i nuovi talenti: “Incontro costantemente i giovani registi, gli sceneggiatori, i nuovi direttori di fotografia, i tanti che a Hollywood vorrebbero sfondare in questo mestiere. Ho un istinto particolare in merito, mi rendo conto, e difficilmente sbaglio,  di chi ha una marcia in più e allora, quando l’ho individuato, cerco di aiutarlo".

Tom Cruise è famoso per non volere controfigure nelle sue più pericolose scene d’azione “In questo film ci sono un paio di scene davvero al limite, ma sono sempre le meno pericolose quelle che ti fregano e dove rischi di rimanere ferito. Io sono un amante dei film, ne guardo tantissimi, anche quelli molto vecchi, i classici, da Buster Keaton a Charlie Chaplin, ed è sempre il linguaggio fisico di questi attori che mi attrae. Non riuscirei a fare questo mestiere se mi risparmiassi il coinvolgimento fisico che esso comporta”.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
  1. lorenzo
    Aprile 30, 2013 alle 13:44

    ha detto:

    non mi interessano i film in cui il mio ruolo è importante e potente ma la storia è debole!! PER FAVORE COME SE GLI VENISSERO PROPOSTI RUOLI IN CUI NON FOSSE IL PROTAGONISTA! PER FAVORE IN MODO REITERATO