lunedì, 28 Marzo 2016

Ustica, il film di Renzo Martinelli che cerca la verità

di Redazione
La pellicola sarà distribuita nelle sale dal 31 marzo in 100 copie.


di PAOLO TRAVISI

ROMA - 36 anni dopo la strage di Ustica, 81 morti sul Dc-9 della compagnia aerea Itavia diretto a Palermo, è un film di Renzo Martinelli che ricostruisce i fatti, tentando la strada di una tesi plausibile, supportata dai documenti del magistrato Rosario Priore: sarebbe stata la collisione di un caccia americano all’inseguimento di un Mig libico, che per errore urtò l’ala destra del Dc-9, a provocare l’incidente.

Questa la verità di Martinelli, regista di “Vajont” e di altri film-inchiesta, sempre molto determinato negli argomenti a supporto delle sue opere drammaturgiche. Nel corso di oltre tre decenni di indagini, tre furono le ipotesi vagliate, ma mai confermate dalla giustizia italiana e completamente smontate dal regista di “Ustica”. Una bomba nella toilette dell’aereo. “All’aeroporto di Bologna, dove si trovano i resti del Dc-9, il water è integro” dice Martinelli. Un cedimento strutturale. “Esperti di aeronautica sostengono che ci vorrebbero 1520 secondi ed un pilota se ne sarebbe accorto”. Un missile. “Ipotesi comoda. Ma perché lasciar proseguire il caccia libico (vero oggetto dell’ordigno) che era in scia al Dc-9 proprio per evitare di essere abbattuto da un missile”.

GUARDA LE FOTO DEL PHOTOCALL



Renzo Martinelli ha impiegato quattro anni di vita per raccogliere documenti, testimonianze, articoli dei giornali d’epoca. Ma soprattutto i soldi per finanziare il film. “Nessuno voleva investire in un progetto scomodo” ha detto il regista “ma dopo aver letto le cinquemila pagine d’istruttoria che il giudice Priore mi ha inviato, non potevo più sottrarmi da una verità acclarata, smantellata e resa un mistero”.

Ed infatti la tesi di “Ustica” è avvalorata dal lavoro che il magistrato ha svolto negli anni in cui guidava il pool sulla strage del Dc-9 . “Durante l’inchiesta atti e prove mi venivano sottratti. Mi scontravo costantemente con il segreto di stato che solo un Presidente del Consiglio può sciogliere” ha detto in conferenza stampa Priore seduto vicino a Martinelli, definito un “caro amico”. Comunque di quanto accaduto quel 27 giugno 1980, la giustizia italiana continua ad occuparsi. Due magistrati (“miei successori” ha detto Priore) vanno avanti con una nuova inchiesta, seguendo però una pista diversa da quella della collisione raccontata nel film.

Nonostante l’accuratezza documentale di “Ustica”, rimane pur sempre un’opera di fiction, per questo intorno alla tesi centrale Martinelli ha costruito personaggi di finzione.

Marco Leonardi, interpreta un deputato della Commissione d’inchiesta, sposato con un’elicotterista che scopre per prima il caccia libico schiantatosi in Calabria. Caterina Murino è invece una giornalista la cui figlia muore nel disastro aereo, che poi inizierà ad indagare insieme al politico. “Mentre studiavo per il film ho ricevuto una mail da un padre palermitano, spiega Martinelli “, che mi ha raccontato la sua storia” quella vissuta dal personaggio di Caterina Murino che aspettò per giorni in riva al mare il ritorno della figlia a nuoto.

Ustica uscirà in 100 copie il prossimo 31 Marzo, forse riaccenderà l’interesse dell’opinione pubblica su una pagina misteriosa della storia italiana recente. Ne è convinto il giudice Priore. “Il cinema, dà una mano forte alle inchieste che incidono sui segreti, anche a livello internazionale.” Ma se mai si avesse la prova della collisione di un aereo militare Usa che tranciò in due parti la fusoliera del Dc-9, quindi la responsabilità americana nella strage di Ustica, non si potrebbe procedere contro gli Stati Uniti, perché non c’è giurisdizione.

GUARDA L'INTERVISTA A IVAN COTRONEO

Loading the player...
Video di Paolo Travisi