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Parigi - mercoledì, 27 Novembre 2019
Bertrand Cantat, racconto choc: "Così uccisi Marie Trintignant"
Una rete tv francese trasmette la confessione ai giudici lituani e fioccano le polemiche.
Bertrand Cantat, Marie Trintignant - 27-11-2019 - Bertrand Cantat, racconto choc:

(KIKA) - PARIGI - Va in onda per la prima volta in tv la confessione che Bertrand Cantat, voce di Noir Desir, rese ai giudici lituani per l'omicidio della compagna Marie Trintignant, nel 2003: è l'emittente francese M6 a trasmettere la testimonianza del delitto che sconvolse il mondo dello spettacolo e le polemiche sono già fioccate. 

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Marie Trintignant, attrice e figlia di Jean-Louis Trintignant, morì nella notte tra il 25 e il 26 luglio 2003 in una stanza d'albergo a Vilnius, in Lituania, dove stava girando un film: a ucciderla di botte fu il compagno Bertrand Cantat, frontman della band francese Noir Desir che aveva ottenuto popolarità internazionale con la hit Le vent nous portera.

BERTRAND CANTAT DAVANTI AI GIUDICI

Canta picchiò selvaggiamente la Trintignant, lasciandola poi su un divano e attendendo le 7 del mattino successivo per chiamare aiuto, quando ormai l'edema cerebrale era irreversibile. Portato in commissariato, confessò tutto e quella confessione, filmata, è stata ora mandata in onda per la prima volta. Ecco cosa confessò il cantante alle autorità.

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Marie è diventata molto aggressiva, isterica, mi ha dato un pugno in faccia e poi mi ha preso il collo. Avevo segni ovunque. Sono entrato in una collera nera e da quel momento le ho dato dei colpi. E non piccoli. Non posso mentire. Dei colpi forti così… 4, 5 o 6, fortissimi, usando il dritto e il rovescio delle mani, e avevo degli anelli”. Cantat la lanciò poi sul divano "solo che è caduta per terra. Non è atterrata completamente sul divano, a metà è finita per terra e ha battuto la testa”.

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Prima dell'alba il fratello di Marie, Vincent, bussò alla porta e insisté per portarla in ospedale “ma Cantat diceva che bisognava lasciarla dormire, che sarebbe passato tutto con un’aspirina al suo risveglio. Sembrava sincero e non ero troppo preoccupato perché non c’erano tracce di sangue”.

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Condannato a 8 anni, nel 2007 Cantat cominciò a godere di permessi premio e nel 2010 era già un uomo libero e cercò di tornare alla ribalta musicale, con un contorno di polemiche fomentate non solo dal padre della vittima ma anche dall'opinione pubblica. Nello stesso anno, la moglie Krisztina Rady, si impiccò lasciando un messaggio alla segreteria telefonica dei genitori in cui confessava di aver subito violenze da parte del marito. 

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La confessione di Cantat non ha mancato di generare polemiche da parte di fratelli del cantante, Xavier e Ann, che non hanno voluto parlare con gli autori del documentario attaccando invece la vittima: "Nel mondo dello spettacolo aveva la reputazione di essere una persona squilibrata, fragile e addirittura violenta. Consumava di continuo alcol e cannabis, ogni giorno. Nel mondo del cinema dicevano che era buona per fare la festa”. Così tanto da morirne?

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