(KIKA) - NEW YORK - Prosegue a New York il processo contro Harvey Weinstein, accusato di gravi crimini sessuali compreso lo stupro. Dopo la toccante testimonianza di Jessica Mann, che lo ha accusato di averla violentata e di averla costretta a praticargli un rapporto orale, è stato il turno di Emanuela Postacchini, che ha raccontato delle molestie subite da Weinstein.
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Emanuela Postacchini ha raccontato che, invitata da Weinstein a bere un drink nella lobby del Montage Hotel di Los Angeles, ricevette da lui una mail in cui le chiedeva di recarsi nella camera in cui alloggiava. Qui ha trovato Jessica Mann in lacrime, sul pavimento in posizione fetale, mentre Weinstein chiedeva a entrambe un rapporto a tre, dando loro indicazioni su cosa fare e come muoversi insieme.
Jessica Mann fuggì sconvolta dalla stanza mentre "Weinstein non capiva perché e si chiedeva "Ma che diavolo sta facendo?", ha raccontato la Postacchini cercando di imitare la voce e il tono del produttore. Durante la testimonianza, Emanuela Postacchini ha ammesso che non era stata costretta a recarsi nella stanza di Weinstein ma che "ovviamente non ero a mio agio quando me ne sono andata".
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L'attrice italiana ha anche spiegato che non era la prima volta che riceveva molestie da Weinstein: una volta si era fatto trovare con solo un accappatoio addosso, "sotto l'accappatoio era nudo e mi ha chiesto di fargli un massaggio". All'avvocato del produttore, che puntualizzava come anche dopo l'accaduto, lei continuasse a scrivergli chiedendo aiuto per le audizioni, la Postacchini ha spiegato che non voleva avere problemi sul lavoro con uno degli uomini più potenti di Hollywood.
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