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Los Angeles - mercoledì, 28 Febbraio 2018
Violenze horror, Evan Rachel Wood: "Legata e picchiata"
La star testimonia in difesa delle vittime di volenze, il suo racconto fa venire i brividi
Evan Rachel Wood - Los Angeles - 28-02-2018 - Violenze horror,  Evan Rachel Wood:

(KIKA) - LOS ANGELES - È una testimonianza dell'orrore quella che Evan Rachel Wood ha rilasciato, in difesa e sostegno delle vittime di violenze sessuali, durante l'audizione al Congresso degli Stati Uniti.

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L'attrice di Westworld e True Blood era solo una delle attiviste per i diritti delle donne che si sono presentate al cospetto della Subcommittee on Crime, Terrorism, Homeland Security, and Investigations, affinché il Sexual Assault Survivors Bill of Rights Act, approvato a livello federale nel 2016, venga implementato all’interno di ogni singolo stato.

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"Sono qui oggi per raccontare la mia tragica esperienza in quanto artista, sopravvissuta, madre e attivista e per far sì che gli altri 25 milioni di sopravvissuti negli Stati Uniti possano finalmente godere del sostegno e della tutela che meritano. È iniziata lentamente per poi diventare più grave nel tempo. Ho compreso le minacce contro la mia vita, la manipolazione, il lavaggio del cervello, l’essere stuprata dall’uomo che diceva di amarmi. E poi la parte peggiore: un rituale malato che prevedeva che mi venissero legate le mani e i piedi per essere torturata fisicamente e mentalmente finché il mio aggressore non fosse convinto dell’amore".

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"Mentre ero legata e venivo picchiata e insultata, mi sentivo come se potessi davvero morire. Non solo perché il mio aggressore mi diceva: “Potrei ucciderti adesso”, ma perché in quel momento mi sentivo come se avessi abbandonato il mio corpo e avessi troppa paura di correre. L’essere stata abusata e violentata in precedenza ha poi reso più facile un successivo stupro, sul pavimento di un bar e non il contrario. Ho lottato contro l’autolesionismo fino a tentare due volte il suicidio, sono stata ricoverata in un ospedale psichiatrico. Quello è stato, comunque, un punto di svolta: ho iniziato a cercare l’aiuto di un professionista per affrontare i miei traumi e i miei disordini mentali. Ma tante altre donne non sono così fortunate, spesso lo stupro diventa non un trauma, ma una lenta morte".

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