(KIKA) - MILANO - Juventus, Milan e Inter potrebbero non partecipare mai più alla Serie A, si tratta di una delle tante suggestioni generate dalla nascita della SuperLeague fondata dalle tre squadre italiane insieme a Liverpool, Manchester United, Manchester City, Tottenham, Chelsea, Arsenal, Barcellona, Real Madrid e Atletico Madrid.
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Un torneo chiuso che spezza sul nascere le velleità sportive delle società che non fanno parte di questa elite; una situazione del tutto inedita e sinistra per un settore, quello del calcio, che affonda radici centenarie nella cultura popolare del mondo intero. Lo sport come chiave etica e scuola di vita, un concetto appreso sin dall’infanzia da chiunque si sia approcciato alle competizioni, siano esse individuali o di squadra, sembra perdere di significato di fronte alla strada imboccata dai membri della SuperLeague.
In attesa di conoscere la nuova realtà i tifosi temono di non poter più ammirare quelle sfide tra big e provinciali, o squadre meno titolate, che sono spesso uscite con le ossa rotte durante questo tipo di match, ma in occasioni più uniche che rare sono anche riuscite a realizzare il sogno di Davide contro Golia e quello di qualsiasi sportivo: poter competere e sognare la vittoria anche quando non si gode del favore del pronostico, spesso gettando il cuore oltre l’ostacolo.
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Fiorentina-Juve, Inter-Lazio, il Napoli contro le squadre del nord, il derby della Mole, solo per citare alcune delle sfide più sentite a livello nazionale, potrebbero non esistere più.