sabato, 8 Febbraio 2014

The show must go on: il cinema non si ferma di fronte alla morte

di Marcello Puddu
Da Ledger a Reed: come Hollywood rimpiazza gli attori scomparsi
LOS ANGELES - The show must go on, se ce ne fosse bisogno il mondo del cinema ha dimostrato che nulla può fermare le milionarie macchine delle produzioni dei film, di certo non può farlo la morte di uno degli attori del cast.

Il decesso di Phillip Seymour Hoffman è solo l’ultimo in ordine di tempo a portare alla ribalta il problema della sostituzione di un protagonisti. Tanti sono i casi analoghi del passato.

Partiamo dal 1993, durante il periodo di riprese di Dark Blood, River Phoenix moriva a causa di una dose letale di Persian Brown. La pellicola a cui stava lavorando è stata bloccata e ha visto la luce solo nel 2013.

Nel 1999, quando Oliver Reed moriva per infarto, poco prima di concludere la sua avventura nel film Il Gladiatore. Le scene che non è riuscito a girare sono state create con la tecnica digitale grazie a spezzoni di scene tagliate.

Nel 2002 Richard Harris moriva a causa del  Morbo di Hodgkin, a sole due settimane dalla prima mondiale di Harry Potter. Nel suo caso è bastato sostituirlo con Michael Gambon nei successivi capitoli della fortunata saga.

Più complicato il caso di Brandon Lee, morto proprio sul set del film Il Corvo, per una pistola caricata con proiettili veri anziché a salve. Tutte le scene mancanti, ed erano tante, Lee era infatti il protagonista, sono state realizzate in digitale.

Problema analogo anche per The Imaginarium of Dr. Parnassus, la morte per overdose di Heath Ledger ha bloccato per alcune settimane il film di Terry Gilliam, che poi ha deciso di sostituire l’attore australiano con, alternandoli, Jude Law, Johnny Depp e Colin Farrell. Meglio è andata al Cavaliere Oscuro di Chris Nolan, le cui scene con l'attore erano finite da poco quando è arrivata la notizia della morte.

Un punto interrogativo grava invece su Fast & Furious 7, l’incidente automobilistico che ha causato la morte di Paul Walker ha portato la Universal a bloccare la produzione del nuovo capitolo della saga.