Addio, Fabrizio: storia di un conduttore unico
La televisione italiana perde un pezzo importante della sua storia: è scomparso nella notte, a soli 60 anni, Fabrizio Frizzi, a causa di un’emorragia cerebrale. Nato a Roma il 5 febbraio 1958 dopo una gavetta nelle televisioni private approda in Rai, legando per anni il suo nome alle trasmissioni pomeridiane per ragazzi: prima Il Barattolo, accanto a Roberta Manfredi, poi Tandem al fianco di Enza Sampò e Stefania Bettoja (dal 1982 al 1987) e quindi Pane e Marmellata al fianco della futura moglie Rita Dalla Chiesa.
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Nel 1988 il grande salto di qualità verso la prima serata del sabato di RaiUno con Europa Europa, diretto da Michele Guardì: è l’inizio di un grande sodalizio, che vede Frizzi lanciare I fatti Vostri e quindi, sempre sulla rete ammiraglia Rai, Scommettiamo che?, che conduce per 8 delle 10 edizioni, le prime 6 accanto a Milly Carlucci. Nella sua esperienza televisiva anche i Telegatti, il preserale di RaiUno con Luna Park, Cominciamo bene e in tempi più recenti L’eredità, I soliti ignoti e Tale e Quale Show.
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Nel suo curriculum anche una fiction, Non lasciamoci più, accanto a Debora Caprioglio, e persino l’operetta, con La Vedova Allegra, al fianco di Andrea Bocelli e Cecilia Gasdia. Fabrizio Frizzi ha legato il suo nome a Miss Italia: proprio durante il concorso ha conosciuto Carlotta Mantovan, concorrente durante l’edizione 2001, che diventò sua moglie nel 2013 e gli diede la figlia Stella. Per anni è alla conduzione di Telethon, la maratona televisiva per la raccolta fondi a favore della ricerca sul cancro, una causa cui era devoto e in cui era attivamente impegnato. Nell’ottobre del 2017, dopo un malore durante la registrazione de L’Eredità a causa di un’ischemia, viene ricoverato in ospedale ma torna in video, al timone della sua trasmissione, poco prima di Natale, annunciando poco dopo che la battaglia per la sua salute non era finita ma che stava combattendo per la sua piccola Stella. Fino all’epilogo finale e alla scomparsa all’ospedale romano Sant’Andrea.
